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- Solo lo 0,4% di aumento impiego materiali circolari tra 2015 e 2025.
- Servono 27 miliardi di euro di investimenti per l'economia circolare.
- L'UE punta a un'economia a zero emissioni entro il 2050.
Il Circular Economy Act
L’Unione Europea si trova ad un punto di svolta cruciale nel suo cammino verso un’economia più sostenibile e resiliente. Il Circular Economy Act (CEA), un’iniziativa legislativa ambiziosa, ambisce a convertire l’economia europea in un modello circolare, competitivo e rispettoso dell’ambiente. Tale metamorfosi, tuttavia, esige un impegno tangibile e una lungimiranza, come sottolineato da esperti e attori chiave del settore.
Il CEA si prefigge di affrontare le attuali criticità del mercato delle materie prime seconde, dove i materiali rigenerati spesso competono in condizioni svantaggiose con quelli di prima estrazione a causa di oneri superiori e regolamentazioni disomogenee. L’intento è quello di forgiare un mercato unificato per i materiali riutilizzati, incentivandone la rintracciabilità, la sicurezza e la qualità, minimizzando al contempo la dipendenza da approvvigionamenti esterni.

Obiettivi ambiziosi e sfide concrete
La Commissione Europea ha stabilito traguardi elevati per il CEA, tra cui l’aumento del livello di impiego circolare delle risorse, attualmente attestato al 12%, e il conseguimento di un’economia a zero emissioni di carbonio entro il 2050. Tuttavia, concretizzare tali aspirazioni richiede un profondo cambio di mentalità nella filiera produttiva e nel modello di consumo.
Uno dei cardini del CEA è il potenziamento della raccolta e del recupero di materiali cruciali dai rifiuti elettronici, come smartphone e altri dispositivi obsoleti. Questi device racchiudono materiali di valore che possono essere recuperati e riutilizzati, limitando la necessità di estrarre nuove risorse dal pianeta.
Inoltre, il CEA si propone di semplificare le disposizioni relative all’end-of-waste, ai sottoprodotti e alla responsabilità estesa del produttore (EPR), estendendo i modelli EPR a nuove tipologie di materiali. È in fase di valutazione anche l’introduzione di un’esenzione IVA per i prodotti riciclati, allo scopo di riequilibrare i costi e incoraggiare l’impiego di materie prime di recupero.
Malgrado le azioni intraprese, l’UE ha compiuto progressi insufficienti nella crescita dell’economia circolare, con un fabbisogno di investimenti quantificato in 27 miliardi di euro. *Tra il 2015 e il 2025, l’aumento della quota di impiego di materiali circolari è stato di un modesto 0,4%, mentre il Clean Industrial Deal aspira a raggiungere il 24% entro il 2030.
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Il ruolo degli stakeholder e le richieste al CEA
Numerosi stakeholder, tra cui aziende, associazioni e organizzazioni non governative, hanno espresso le loro opinioni e richieste sul CEA. Un tema ricorrente è la necessità di creare un “playing field” equo per i modelli circolari, garantendo pari opportunità per il riuso, la riparazione, il ricondizionamento e il riciclo.
Le aziende che investono in prodotti, servizi e soluzioni circolari meritano di competere ad armi pari, beneficiando di vantaggi economici e crescendo in un mercato che valorizzi la sostenibilità. Per raggiungere questo, il CEA dovrebbe sostenere la circolarità lungo l’intera vita del prodotto, abbracciando riutilizzo, condivisione, riparazione, ricondizionamento e rigenerazione, in aggiunta al riciclo di alta qualità.
Un’altra sollecitazione significativa è che l’importazione di materie prime secondarie da paesi extra-comunitari sia soggetta alle medesime regolamentazioni del mercato interno, inclusi gli standard relativi ai processi di riciclo.
Si suggerisce inoltre di introdurre a livello europeo un indice di riparabilità per i prodotti, che consideri ogni aspetto della possibilità di riparazione, inclusi il costo dei componenti e l’accesso ai servizi di assistenza e alla documentazione tecnica.
Verso un’economia circolare antifragile e competitiva
Il CEA rappresenta un’opportunità per costruire un’economia europea antifragile, in grado di migliorare nelle situazioni di crisi e orientata al bene comune. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario un approccio olistico che tenga conto non solo degli aspetti ambientali, ma anche di quelli sociali ed economici.
La Taskforce on Materials and Consumption, composta da esperti del Club di Roma e dell’Hot or Cool Institute, ha lanciato un appello alla Commissione Europea affinché introduca obiettivi chiari e vincolanti di riduzione del consumo di risorse naturali. Senza tali obiettivi, l’Europa rischia di compromettere la propria sicurezza, competitività e capacità di rispettare gli impegni climatici.
Gli esperti sottolineano che l’attuale politica europea sull’economia circolare è troppo frammentata e sbilanciata sul riciclo e la gestione dei rifiuti. Per una vera trasformazione verso un’economia circolare e rigenerativa, è necessario affrontare la domanda di materiali e i driver sistemici del consumo.
Un futuro circolare: tra sfide e opportunità
Il Circular Economy Act rappresenta un’opportunità unica per l’Europa di porsi come leader globale nell’economia circolare. Tuttavia, il successo di questa iniziativa dipende dalla capacità di superare le sfide esistenti e di creare un quadro normativo e di incentivazione efficace.
È fondamentale che il CEA tenga conto delle esigenze di tutti gli stakeholder, dalle imprese ai consumatori, e che promuova la collaborazione e l’innovazione. Solo attraverso un approccio inclusivo e partecipativo sarà possibile costruire un’economia circolare che sia al tempo stesso sostenibile, competitiva e resiliente.
Un’opportunità per i consumatori consapevoli
Cari lettori, il Circular Economy Act non è solo una questione politica o economica, ma riguarda direttamente le nostre vite e le nostre scelte quotidiane. Come consumatori, abbiamo un ruolo fondamentale da svolgere nella transizione verso un’economia più circolare.
Una nozione base di difesa del consumatore legata a questo tema è la consapevolezza dell’impatto ambientale dei nostri acquisti. Prima di comprare un prodotto, chiediamoci se è davvero necessario, se è durevole, riparabile e riciclabile. Scegliamo prodotti realizzati con materiali riciclati e supportiamo le aziende che adottano pratiche sostenibili.
Una nozione avanzata* è quella di partecipare attivamente alla consultazione pubblica sul Circular Economy Act, esprimendo le nostre opinioni e contribuendo a plasmare una legislazione che tenga conto delle nostre esigenze e dei nostri valori.
Riflettiamo su come le nostre scelte di consumo possono contribuire a un futuro più sostenibile e a un’economia circolare che benefici tutti.