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- Rinvio EUDR: applicazione posticipata al 30 dicembre 2025 per le grandi aziende.
- Accordo Ue-Indonesia: risparmio di 600 milioni di euro, ma dubbi sulla sostenibilità.
- 100 milioni di alberi abbattuti tra 2021 e 2023 per domanda Ue.
Il tanto atteso regolamento europeo contro la deforestazione importata (EUDR) rischia un ulteriore rinvio, gettando ombre sull’impegno dell’Unione Europea nella lotta alla distruzione delle foreste globali. La Commissione Europea, guidata dalla commissaria all’Ambiente Jessika Roswall, ha manifestato l’intenzione di proporre un ulteriore posticipo dell’entrata in vigore del regolamento, originariamente prevista per il 30 dicembre 2024 per le grandi aziende e sei mesi dopo per le piccole e medie imprese. Ora, la nuova data di applicazione slitterebbe al 30 dicembre 2025 per le grandi aziende e al 30 giugno 2026 per le PMI.
Questo annuncio giunge in un momento delicato, a poche ore dalla firma dell’accordo commerciale con l’Indonesia, un paese tra i principali esportatori di materie prime legate alla deforestazione. L’accordo con Giacarta, che elimina il 98,5% dei dazi, promette un risparmio di circa 600 milioni di euro all’anno per gli esportatori europei. Tuttavia, solleva interrogativi sulla coerenza delle politiche europee in materia di commercio e sostenibilità ambientale.
La motivazione ufficiale addotta dalla Commissione per giustificare il rinvio è legata a presunte difficoltà tecniche nel sistema informatico necessario per la raccolta e la gestione dei dati relativi alla deforestazione nei paesi terzi. Secondo Roswall, la mole di dati da inserire nel sistema sarebbe eccessiva, causando preoccupazioni per la sua funzionalità. Tuttavia, molti osservatori ritengono che il problema informatico sia solo una scusa per cedere alle pressioni delle lobby industriali e dei partner commerciali che si oppongono al regolamento.
Le reazioni politiche e le preoccupazioni ambientali
La proposta di rinvio ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico europeo. Il Partito Popolare Europeo (PPE), insieme a ECR (Fratelli d’Italia) e Patrioti (Lega), ha accolto favorevolmente l’annuncio, sostenendo che il regolamento, nella sua forma attuale, creerebbe problemi insormontabili per i piccoli silvicoltori, gli agricoltori e le piccole e medie imprese. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fratelli d’Italia, ha dichiarato che l’EUDR avrebbe un impatto economico insostenibile per l’intera filiera del legno e per il mondo agricolo.
Al contrario, gli eurodeputati del Movimento 5 Stelle e i Verdi Ue hanno espresso forte disapprovazione. Valentina Palmisano (M5S) ha accusato la Commissione Europea di fare “scacco matto al Green Deal” con una duplice mossa: l’accordo commerciale con l’Indonesia e il rinvio del regolamento anti-deforestazione. Cristina Guarda (Verdi) ha definito i problemi informatici una “scusa” e ha denunciato la mancanza di volontà politica nell’attuare il regolamento.
Anche diverse associazioni a tutela dell’ambiente, come il WWF, hanno manifestato la loro inquietudine per lo slittamento, evidenziando che ciò comporterebbe oneri economici significativi per quelle aziende che hanno già investito per adeguarsi al regolamento e, soprattutto, un danno di immagine per la presidente von der Leyen. Anke Schulmeister-Oldenhove, Forest Policy Manager del WWF European Policy Office, ha affermato che il rinvio dimostra “incompetenza” e “mancanza di volontà politica” da parte della Commissione.

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L’impatto della deforestazione e le richieste delle imprese
Il rinvio del regolamento anti-deforestazione solleva interrogativi sull’impatto del consumo europeo sulla distruzione delle foreste globali. Stando alle statistiche del WWF, fra il 2021 e il 2023, la domanda dell’UE di prodotti come soia, olio di palma, cacao, caffè, legname, gomma, carne bovina e loro derivati ha causato l’abbattimento di circa 100 milioni di alberi a livello mondiale, equivalenti a 403.140 ettari di terreno forestale. Ciò significa che ogni secondo un albero viene distrutto per sostenere il fabbisogno dell’UE.
Dalla decisione di posticipare l’EUDR alla fine del 2024, si stima che oltre 23 milioni di alberi siano stati abbattuti; di questi, approssimativamente un terzo è stato destinato esclusivamente alla produzione di cioccolato, e una quota simile per la carne bovina e il cuoio. Circa altri 4 milioni di alberi sono stati tagliati per la produzione di soia, impiegata principalmente per l’alimentazione del bestiame.
Le rappresentanze di settore, quali Federdistribuzione, Confagricoltura e FederlegnoArredo, hanno espresso un giudizio favorevole sulla proposta di rinvio, esprimendo l’auspicio che il tempo extra concesso venga adoperato per delineare un contesto normativo più chiaro e funzionale, in grado di consentire alle imprese di raggiungere gli obiettivi del regolamento in maniera efficiente ed efficace, senza inutili sovrapposizioni o impedimenti burocratici. Massimiliano Giansanti, presidente di Confagricoltura, ha criticato gli oneri amministrativi sproporzionati previsti dal regolamento per gli operatori della UE, che non tengono conto delle reali dimensioni delle imprese agricole e dei proprietari forestali.
Un Futuro Incerto per la Tutela delle Foreste
La vicenda del rinvio del regolamento anti-deforestazione evidenzia le difficoltà e le contraddizioni che l’Unione Europea incontra nel tentativo di conciliare gli obiettivi di crescita economica con la tutela dell’ambiente. Le pressioni delle lobby industriali, le preoccupazioni per la competitività delle imprese e le resistenze di alcuni Stati membri rischiano di compromettere l’efficacia di una normativa cruciale per la salvaguardia delle foreste globali e la lotta ai cambiamenti climatici. Il futuro dell’EUDR è ora nelle mani del Parlamento Europeo e del Consiglio Ue, che dovranno trovare un compromesso tra le diverse posizioni in gioco. La speranza è che prevalga la consapevolezza dell’importanza di agire con urgenza e determinazione per proteggere le foreste, un patrimonio indispensabile per il benessere del pianeta e delle future generazioni.
Amici consumatori, è fondamentale essere consapevoli dell’impatto che i nostri acquisti hanno sull’ambiente. La deforestazione è un problema serio che contribuisce ai cambiamenti climatici e alla perdita di biodiversità. Scegliere prodotti certificati, provenienti da fonti sostenibili, è un piccolo gesto che può fare la differenza.
E per chi vuole approfondire, sappiate che la “due diligence” è un principio chiave nel diritto ambientale e commerciale. Significa che le aziende hanno la responsabilità di verificare che le loro catene di approvvigionamento non contribuiscano alla deforestazione o ad altre pratiche dannose per l’ambiente. Informarsi e chiedere alle aziende di essere trasparenti sulle loro pratiche è un modo per esercitare i nostri diritti di consumatori consapevoli.
Riflettiamo: ogni nostra scelta di consumo è un voto. Votiamo per un futuro più sostenibile!
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ciò equivale a dire che, al fine di soddisfare il fabbisogno dell’UE, ogni singolo secondo un albero è vittima della distruzione.
- Pagina ufficiale della Commissione Europea sul regolamento prodotti deforestazione-free.
- Pagina del Green Deal Europeo, per capire le politiche ambientali UE.
- Posizione del PPE sul regolamento EUDR e le preoccupazioni espresse.
- Pagina delle dichiarazioni di Carlo Fidanza, eurodeputato di Fratelli d'Italia.
- Sala stampa del Parlamento Europeo: comunicati ufficiali e posizioni politiche.
- Testo completo del Regolamento UE 2023/1115 contro la deforestazione.