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- Somma media richiesta per prestiti sanitari: 5.867 euro con 53 rate.
- Oltre 2 milioni di italiani hanno rinunciato a cure nel 2024.
- Il 57,1% dei cassintegrati rinuncia alle cure mediche.
Una porzione crescente della popolazione italiana si trova ad affrontare imprevisti legati alle proprie spese sanitarie e risponde a questa necessità attraverso l’accesso a forme di credito. Una ricerca condotta da Facile.it insieme a Prestiti.it ha mostrato che nel corso dei primi otto mesi del 2023 la somma media richiesta per ottenere prestiti destinati specificamente alle esigenze mediche è arrivata a toccare i 5.867 euro, con un piano di rimborso suddiviso in 53 rate. Tale informativa mette in luce un trend ascendente se paragonato ai periodi antecedenti alla pandemia; infatti, prima del Covid-19 le richieste legate ai finanziamenti per trattamenti odontoiatrici o procedure estetiche costituivano circa il 4% del totale dei prestiti erogati. Attualmente questo valore è aumentato oltre la soglia del 5%, superando così un miliardo di euro nel complesso.
L’impatto sui cittadini e le fasce più vulnerabili
Secondo un’indagine condotta nel corso del 2024 dall’Inapp, si stima che oltre due milioni di cittadini italiani, corrispondenti al 5,3% della fascia di età compresa tra i 18 e i 74 anni, abbiano fatto fronte alla necessità di sospendere o procrastinare visite sanitarie nonché trattamenti odontoiatrici in seguito a restrizioni economiche. Le indagini svolte da Eurispes rafforzano tale evidenza; infatti ben il 28,2% degli intervistati ha dichiarato di aver rinunciato a interventi dentali, mentre il 27,2% ha scelto di ritardare le consuete visite mediche; infine un notevole 22,3% afferma di aver trascurato le consulenze specialistiche. La crisi appare particolarmente acuta per categorie vulnerabili come disoccupati (32,9%), casalinghe (30,7%) e pensionati (31%). Ma ciò risulta ancor più marcato all’interno del gruppo dei cassintegrati dove la percentuale raggiunge addirittura il 57,1%.
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Le motivazioni dietro la richiesta di prestiti
Un’analisi condotta da PrestitiOnline.it ha esaminato le dinamiche relative alle domande di prestito nell’arco degli ultimi sei mesi. In particolare, a Padova si evidenzia come la ragione preminente sia costituita dalla ricerca di liquidità, che incide per un significativo 29,78%. Qui si registra un importo medio pari a 12.366 euro, con una durata tipica fissata in 60 mesi. A livello globale sul territorio nazionale, è interessante notare che i finanziamenti mirati alla liquidità ammontano complessivamente al 29,2% delle istanze totali; seguono le operazioni per il consolidamento dei debiti al 20,2% e l’acquisto dei veicoli usati con il 18%. Il valore mediamente richiesto dai soggetti in cerca di finanziamenti personali si attesta su cifre intorno ai 11.800 euro, accompagnato da un TAEG pari all’8,35%.

Analisi del fenomeno e implicazioni economiche
L’incremento delle domande di prestito finalizzato alle spese mediche rappresenta un indicatore chiaro della difficoltà economica in cui versa il ceto medio, accompagnato dalla complicata accessibilità alle cure sanitarie. Patrizio Bertin, presidente dell’Ascom Confcommercio di Padova, evidenzia come l’impellenza nel richiedere finanziamenti per affrontare necessità primarie, come quelle legate alla salute, riveli un disagio crescente tra le famiglie nel gestire le proprie risorse destinate al consumo. Tale tendenza si riflette su scala macroeconomica mediante una decrescita nei livelli dei consumi ed esercita forte pressione sui redditi medi e inferiori. La proposta avanzata da Bertin riguardo a riforme fiscali – inclusa la diminuzione della seconda aliquota fiscale e l’eliminazione della tassazione sulle tredicesime – appare cruciale nel sostenere il potere d’acquisto dei cittadini e nel stimolare nuovamente i consumi.
Un circolo vizioso: salute, debiti e rinunce
L’impiego di prestiti per coprire le spese mediche mette in luce un inquietante circuito vizioso. Le problematiche economiche inducono molti a sospendere o ritardare l’accesso alle cure, risultando così in un deterioramento delle condizioni sanitarie che condurrà ad incrementi significativi degli esborsi futuri. Sebbene il ricorso al credito possa apparire come una strategia temporanea vantaggiosa, esso genera in realtà un crescente onere di debito, compromettendo ulteriormente la disponibilità finanziaria per beni e servizi fondamentali. È imperativo quindi che autorità e governi si attivino affinché venga assicurato l’accesso giusto ed equo ai trattamenti sanitari, scongiurando il rischio che la cura della salute diventi prerogativa esclusiva di pochi privilegiati.
Verso un futuro più sostenibile: Riflessioni e azioni per la tutela del consumatore
Cari lettori, è fondamentale riflettere sulla situazione attuale: la difficoltà nell’accesso alle cure mediche, unita all’obbligo talvolta evidente di indebitarsi, funge da importante indicatore da non sottovalutare. È essenziale riconoscere un principio cardine nella protezione dei consumatori: ciascuno ha il diritto inalienabile a ricevere informazioni dettagliate riguardanti i costi delle prestazioni sanitarie unitamente alle varie alternative esistenti sul mercato. A un livello più sofisticato, si suggerisce una scrupolosa analisi delle condizioni legate ai prestiti personali; questo significa mettere a confronto tassi d’interesse e possibili commissioni al fine di evitare rischiose insidie finanziarie.
Non ci si può fermare qui; è imperativo abbracciare il ruolo del consumatore consapevole attraverso l’acquisizione puntuale delle proprie prerogative legislative oltre all’identificazione delle risorse destinate alla salvaguardia della propria salute. È possibile aggregarsi ad associazioni dedicate alla tutela dei diritti dei consumatori oppure impegnarsi attivamente in campagne informative al fine di ottenere assistenza qualificata da parte degli esperti nel campo giuridico sanitario.
Infine, mai permettere che questioni economiche compromettano la propria salute! È imperativo che esploriamo nuove soluzioni, invochiamo supporto e alziamo la nostra voce. La questione della salute si configura come un bene di inestimabile valore, rappresentando un diritto basilare da tutelare con qualsiasi risorsa disponibile.