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Allarme: l’Italia detta legge sull’IA — ecco la svolta!

Scopri come l'alleanza tra istituzioni, imprese e ricerca sta plasmando il futuro dell'intelligenza artificiale in Italia e in Europa, affrontando le sfide normative e le implicazioni per il mondo del lavoro.
  • Il comitato DGAIC guida l'attuazione del regolamento europeo sull'IA.
  • L'AI Act classifica alcune applicazioni come ad alto rischio.
  • La bozza del codice di condotta è stata pubblicata l'11 marzo 2025.

Un’alleanza strategica tra istituzioni, imprese e ricerca

Nel panorama globale, l’intelligenza artificiale (IA) emerge come una forza trasformativa, capace di rimodellare la società e l’economia. In questo contesto, l’Italia si posiziona come protagonista, creando un fronte comune tra istituzioni, imprese e mondo della ricerca per dare voce e autorevolezza al paese nella regolamentazione dell’IA. Il Comitato Data Governance e AI Compliance (DGAIC), promosso dalla Fondazione AISES – SPES Academy, nasce con l’obiettivo di guidare l’attuazione del regolamento europeo sull’IA, valorizzando il ruolo dell’Italia e sviluppando percorsi formativi condivisi tra Pubblica Amministrazione e imprese.
Il comitato, presieduto da Valerio De Luca e coordinato da Oreste Pollicino, vede la partecipazione di figure apicali delle principali autorità competenti, tra cui l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), l’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID) e il Garante per la Protezione dei Dati Personali, oltre a rappresentanti di aziende leader come Leonardo, Generali, Terna, ENI e Telecom. Questo laboratorio dinamico e pluralista, come lo definisce Oreste Pollicino, si propone di avviare un percorso virtuoso di concretizzazione e contestualizzazione della normativa europea, aprendo le porte a chiunque voglia contribuire.

Lavoro e Intelligenza Artificiale: Un Nuovo Equilibrio Normativo

L’integrazione dell’IA nei contesti produttivi e organizzativi rappresenta una sfida senza precedenti per il diritto del lavoro italiano. Non si tratta solo di un cambiamento tecnologico, ma di una trasformazione che solleva interrogativi profondi in materia di tutele, responsabilità e sostenibilità. Il disegno di legge recentemente approvato al Senato, insieme alle Linee guida sull’impiego dell’IA nel mondo del lavoro, segna un cambio di passo, riconoscendo l’IA come un fenomeno ad alto impatto sociale, da regolare con attenzione multidisciplinare.

L’impiego di sistemi intelligenti è già una realtà, dall’analisi automatizzata dei CV alle tecniche predittive per la valutazione della produttività individuale. Il Regolamento europeo sull’intelligenza artificiale (AI Act) classifica queste applicazioni come “ad alto rischio”, imponendo obblighi stringenti. Tuttavia, resta critico integrare questi nuovi obblighi con l’assetto normativo vigente, che tutela la dignità e l’integrità psico-fisica del lavoratore. La negoziazione tra le parti sociali potrebbe rappresentare una via maestra per stabilire i confini e le modalità di utilizzo dell’IA, incentivando al contempo la trasparenza e la documentazione interna.

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Codice di Condotta IA: Evoluzione e Novità della Terza Bozza 2025

Con l’entrata in vigore dell’AI Act, il legislatore europeo ha avvertito la necessità di affiancare al quadro normativo vincolante strumenti di soft law, idonei a orientare le condotte degli operatori economici. In tale contesto si inserisce il Codice di Condotta per i modelli di intelligenza artificiale general-purpose (GPAI), uno strumento pratico concepito per assistere i fornitori nell’adempiere ai nuovi requisiti stabiliti dall’AI Act.
La terza bozza del Codice, pubblicata l’11 marzo 2025, segna un momento di particolare rilevanza, introducendo significative innovazioni sotto il profilo della chiarezza espositiva, della struttura logica e degli strumenti di compliance previsti. Il Codice è costruito attorno a un insieme di impegni di carattere generale, accompagnati da specifiche misure attuative, e si articola in tre sezioni principali: obblighi di trasparenza, rispetto del diritto d’autore e misure per la valutazione e mitigazione del rischio sistemico.

AI Act e GDPR: Un Equilibrio Delicato tra Innovazione e Protezione dei Dati

L’implementazione dell’AI Act solleva interrogativi cruciali riguardo alla sua compatibilità con il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Le piattaforme di IA gestiscono frequentemente ingenti quantitativi di informazioni private, inclusi dati sensibili, elaborate in maniera automatizzata. L’articolo 22 del GDPR accorda all’individuo il diritto a non essere soggetto a decisioni basate unicamente su procedure automatiche che producano effetti legali sulla sua persona. Come si armonizza questo principio con un programma che respinge un aspirante da una selezione o che influenza l’avanzamento di carriera di un dipendente?

Le direttive, modellate su principi di minimizzazione, accountability e “umanocentrismo”, costituiscono un passaggio iniziale, ma si profila chiaramente l’esigenza di una maggiore coerenza con le tutele previste dal diritto del lavoro e dalla disciplina sulla privacy. La sfida consiste nel trovare un punto di equilibrio tra il progresso tecnologico e la salvaguardia dei diritti fondamentali dei cittadini.

Verso un Futuro Consapevole: L’Importanza della Formazione e della Consapevolezza

In questo scenario in rapida evoluzione, è fondamentale promuovere una cultura diffusa e consapevole sull’intelligenza artificiale. La formazione e l’informazione sono strumenti essenziali per consentire ai cittadini di comprendere le opportunità e i rischi connessi all’IA, e di partecipare attivamente al dibattito pubblico sulla sua regolamentazione. Solo attraverso un approccio informato e responsabile sarà possibile sfruttare appieno il potenziale dell’IA, garantendo al contempo la tutela dei diritti e delle libertà fondamentali.

Amici lettori, in questo contesto di trasformazione digitale, è cruciale che ognuno di noi diventi un consumatore consapevole. Una nozione base di difesa del consumatore è che abbiamo il diritto di essere informati in modo chiaro e trasparente sull’uso dei nostri dati da parte dei sistemi di IA. Una nozione avanzata è che possiamo esercitare il nostro diritto all’oblio, chiedendo la cancellazione dei nostri dati dai sistemi di IA che non sono più necessari o che violano la nostra privacy. Riflettiamo su come l’IA sta cambiando il nostro mondo e su come possiamo proteggere i nostri diritti in questa nuova era.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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