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Caro energia, l’industria italiana è davvero a rischio?

Scopri come l'impennata dei costi energetici sta mettendo a dura prova le aziende italiane e quali strategie innovative possono fare la differenza per la competitività.
  • Gas in Italia a 1,40€ contro i 79 centesimi spagnoli.
  • Concorrenti USA e Cina con costi energetici 2-3 volte inferiori.
  • Energia incide sui costi dal 3% al 6%.
  • BEI investe 70 miliardi in innovazione, leva stimata a 250 miliardi.
  • Extra di sei miliardi nel 2024 per l'elettricità in Italia.

L’impennata vertiginosa dei costi energetici incombe come una minaccia incombente sul tessuto industriale italiano, minandone la competitività sul palcoscenico globale. Le dichiarazioni di Graziano Verdi, figura di spicco in Italcer e Presidente della Federazione Europea della Ceramica, tracciano un quadro sconvolgente: un abisso di prezzi energetici separa l’Italia da altri paesi europei, con pesanti ricadute sulla sopravvivenza delle imprese.

La disomogeneità dei costi energetici, con il gas che in Italia schizza a 1,40 euro al metro cubo contro i 79 centesimi spagnoli, mette in luce una debolezza strutturale che impedisce alle aziende italiane di competere ad armi pari con i competitor internazionali. Luigi Abete, Presidente di Confindustria Cultura Italia, evidenzia come i principali concorrenti, USA e Cina, beneficino di costi energetici 2-3 volte inferiori, rendendo cruciale un intervento per colmare questo divario attraverso lo sviluppo di fonti rinnovabili e l’opzione nucleare.

La situazione attuale non risparmia solo le aziende ad alto consumo energetico, ma si ripercuote sull’intero apparato industriale, erodendo la capacità competitiva e mettendo a rischio la sopravvivenza di innumerevoli imprese. L’incremento dell’incidenza dell’energia sui costi, passando dal 3 al 6%, può trasformare un’azienda forte in un’entità in crisi, compromettendone i profitti e le capacità di investimento.

L’Innovazione e la Valorizzazione degli Asset Immateriali come Chiavi di Volta

Nonostante le avversità, le aziende italiane resistono, puntando su innovazione e valorizzazione degli asset intangibili per salvaguardare la propria posizione nel mercato. Verdi illustra come Italcer abbia implementato un sistema per la completa cattura di fumi e Co2, testimonianza dell’impegno del settore per la sostenibilità ambientale. Tuttavia, l’adozione di tali innovazioni richiede tempo e risorse, e le normative del sistema Ets impongono ulteriori oneri che gravano sulle aziende.

Abete pone l’accento sull’importanza di valorizzare gli asset immateriali, che costituiscono una porzione significativa del valore dei prodotti italiani. La capacità di costruire una politica industriale che metta in risalto questi elementi intangibili, come il design, la creatività e il Made in Italy, rappresenta un vantaggio competitivo fondamentale per le imprese italiane ed europee.

Accanto alla manifattura, il settore dei servizi culturali e turistici rappresenta un’altra eccellenza italiana, con un potenziale di espansione e sviluppo ancora inespresso. La valorizzazione di questi settori, che contribuiscono per un ulteriore 15% al PIL, può contribuire a diversificare l’economia italiana e a generare nuove opportunità occupazionali.

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  • 💡 Un piano energetico nazionale è fondamentale per......
  • 😠 I costi energetici insostenibili stanno mettendo a dura prova......
  • 🤔 E se invece di focalizzarci solo sui costi......

Il Ruolo della Banca Europea per gli Investimenti (BEI) e la Necessità di un Piano Energetico Nazionale

La carenza di capitali rappresenta un ulteriore ostacolo per le nuove iniziative imprenditoriali in Italia. La BEI intende colmare questo vuoto con un massiccio piano di finanziamenti da 70 miliardi destinati all’innovazione nel prossimo triennio, con un effetto leva sugli investimenti stimato in 250 miliardi. L’obiettivo è sostenere la trasformazione tecnologica dell’industria europea, accrescendone la competitività sul panorama internazionale.

Roberta Anceschi, presidente di Unindustria Reggio Emilia, lancia un monito sulla speculazione finanziaria nel mercato dell’energia, invocando un intervento europeo per garantire maggiore trasparenza e controllo. Anceschi mette in risalto come nel 2024, il prezzo all’ingrosso dell’elettricità in Italia sia stato nettamente superiore rispetto a quello di altre importanti realtà manifatturiere europee, causando un esborso aggiuntivo di sei miliardi per le imprese del nostro Paese.

Unindustria Reggio Emilia si schiera con decisione a sostegno della richiesta di Confindustria di stilare un piano energetico di ampio respiro e a lungo termine. Tale piano dovrebbe prevedere misure come lo scorporo del costo delle energie rinnovabili dal prezzo di margine, l’assegnazione di una quota di energia da fonti rinnovabili al Gestore dei Servizi Energetici (GSE) e l’implementazione di un meccanismo di cessione di gas (gas release) per incrementare la produzione nazionale e garantirne la disponibilità a costi contenuti.

Verso un Futuro Energetico Sostenibile e Competitivo

La sfida dei costi energetici esige un approccio olistico e una visione proiettata nel futuro, che coinvolga attivamente istituzioni, aziende e cittadini. È imperativo investire in fonti rinnovabili, promuovere l’efficienza energetica, snellire le procedure burocratiche e creare un mercato unico dell’energia a livello europeo. Solo attraverso queste azioni congiunte sarà possibile assicurare un futuro energetico sostenibile e competitivo per l’industria italiana.

Amici lettori, in un panorama economico sempre più intricato, la tutela dei consumatori e la consapevolezza delle dinamiche energetiche assumono un’importanza cruciale. *Comprendere l’influenza dei costi energetici sui prezzi dei beni e servizi che acquistiamo quotidianamente è il passo iniziale per compiere scelte ponderate e consapevoli. Informarsi sulle fonti di energia adottate dalle aziende, privilegiare prodotti realizzati con energie pulite e sostenere iniziative volte all’efficienza energetica sono azioni tangibili che possiamo intraprendere per contribuire a un domani più sostenibile.

Un aspetto più avanzato da considerare è l’importanza di partecipare attivamente alle consultazioni pubbliche e ai processi decisionali che definiscono le politiche energetiche. La nostra voce, in quanto consumatori e cittadini, può orientare le decisioni dei governi e delle istituzioni verso soluzioni più eque e rispettose dell’ambiente. Non sottovalutiamo il nostro potere di plasmare il futuro energetico del nostro Paese.

Riflettiamo su come le nostre abitudini di consumo e le nostre scelte in materia di energia possano avere un impatto notevole sull’ambiente e sull’economia. Siamo consapevoli del ruolo che possiamo rivestire nel promuovere un modello di sviluppo più sostenibile e responsabile?* La risposta a questa domanda può determinare la differenza tra un futuro incerto e un futuro di prosperità per tutti.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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