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- Emissioni gas serra -26% rispetto al 1990, ma insufficienti.
- Emissioni trasporti aumentate del 7%, controtendenza preoccupante.
- Divario obiettivi climatici: +8,2 MtCO2eq nel 2023.
L’Italia si allontana dagli obiettivi climatici prefissati, mettendo a rischio gli impegni presi in sede europea e internazionale. Stando alle recenti cifre dell’Inventario Nazionale delle emissioni di gas serra, rese note dall’ISPRA, si evince che per il terzo anno consecutivo l’Italia ha superato le soglie di emissioni prefissate. Nonostante una diminuzione complessiva nel 2023, il ritmo di riduzione è insufficiente per raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030.
Analisi delle emissioni di gas serra in Italia nel 2023
Nel 2023, le emissioni nazionali di gas serra hanno subito una contrazione del 26% rispetto al 1990. Questa tendenza al ribasso, iniziata nel 2005, è attribuibile principalmente alla riduzione delle emissioni nei settori della produzione di energia e delle combustioni industriali (-45%), grazie all’espansione delle fonti rinnovabili, all’aumento dell’efficienza energetica e alla transizione verso combustibili a minor contenuto di carbonio. Anche il settore manifatturiero ha registrato una diminuzione significativa (-40%). Tuttavia, i progressi sono stati più modesti nei settori agricolo (-16%) e delle combustioni residenziali, istituzionali e commerciali (-13%). Il settore dei trasporti, al contrario, ha visto un aumento delle emissioni del 7%.
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Impegni europei e divario crescente
La situazione diventa critica quando si confronta l’andamento delle emissioni con i traguardi annuali fissati a livello comunitario per il decennio 2021-2030. La meta assegnata all’Italia, stabilita dal regolamento comunitario “Effort Sharing”, richiede una diminuzione delle emissioni di gas serra del 43,7% rispetto al 2005. Tale traguardo interessa le emissioni non incluse nel sistema europeo di scambio quote di emissione (ETS), vale a dire quelle generate da spostamenti, riscaldamento domestico, coltivazione, smaltimento e attività manifatturiere non rientranti nell’ETS.
I dati mostrano che, nel periodo 2011-2021, l’Italia ha rispettato gli obiettivi annuali, ma dal 2021 si è verificato un superamento dei limiti consentiti. Il divario tra le emissioni effettive e gli obiettivi prefissati è in aumento: 5,5 milioni di tonnellate di CO2 equivalente nel 2021, 5,4 MtCO2eq nel 2022 e 8,2 MtCO2eq nel 2023. Questo trend preoccupante indica che, senza misure aggiuntive incisive, l’Italia non sarà in grado di raggiungere gli obiettivi climatici al 2030.

Inquinanti atmosferici: luci e ombre
Parallelamente alla questione dei gas serra, l’ISPRA ha pubblicato rapporti sull’andamento delle emissioni di inquinanti atmosferici. Nel periodo 1990-2022, si è registrato un miglioramento significativo della qualità dell’aria in Italia, con riduzioni rilevanti per i principali inquinanti come SOX (-95%), NOX (-71%), CO (-72%) e NMVOC (-58%). Ciononostante, l’Italia detiene lo sfortunato primato nel contesto europeo per quanto riguarda i decessi anticipati legati all’inquinamento dell’aria, registrando 46.800 morti annue attribuibili al PM2.5, 11.300 all’NO2 e 5.100 all’O3.
Il settore energetico è la principale fonte di emissioni di molti inquinanti, mentre il settore agricolo è il principale responsabile delle emissioni di NH3. Nonostante i progressi compiuti, è necessario intensificare gli sforzi per ridurre ulteriormente l’inquinamento atmosferico e proteggere la salute dei cittadini.
Verso un futuro sostenibile: sfide e opportunità
L’Italia si trova di fronte a una sfida cruciale: accelerare la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio per rispettare gli impegni climatici e migliorare la qualità dell’aria. Per raggiungere questo obiettivo, è necessario intervenire in modo incisivo su diversi fronti. Nel settore dei trasporti, è fondamentale ridurre la domanda di mobilità privata, promuovere lo switch tecnologico verso veicoli elettrici e ibridi e incentivare l’uso del trasporto pubblico e della mobilità sostenibile. Nel settore residenziale, è necessario accelerare la riqualificazione energetica degli edifici, promuovere l’installazione di impianti di riscaldamento ad alta efficienza e incentivare l’uso di fonti rinnovabili.
Inoltre, è essenziale promuovere l’innovazione tecnologica, sostenere la ricerca e lo sviluppo di soluzioni a basse emissioni di carbonio e incentivare l’adozione di pratiche agricole sostenibili. Solo attraverso un impegno congiunto di istituzioni, imprese e cittadini sarà possibile costruire un futuro sostenibile per l’Italia.
Consumatori consapevoli: un ruolo chiave nella transizione ecologica
Amici lettori, in questo scenario complesso, noi consumatori abbiamo un ruolo fondamentale da svolgere. Una nozione base di difesa del consumatore, applicabile al tema, è la consapevolezza delle nostre scelte. Ogni volta che acquistiamo un prodotto o un servizio, possiamo fare la differenza scegliendo opzioni più sostenibili, come prodotti a basso impatto ambientale, energia rinnovabile o mezzi di trasporto ecologici.
Una nozione avanzata è quella di esercitare il nostro diritto di voto con il portafoglio, premiando le aziende che si impegnano per la sostenibilità e penalizzando quelle che non lo fanno. Possiamo anche informarci, partecipare a iniziative di sensibilizzazione e fare sentire la nostra voce per chiedere politiche più ambiziose a favore dell’ambiente.
Riflettiamo insieme: il futuro del nostro pianeta è nelle nostre mani. Ogni piccolo gesto conta e, insieme, possiamo fare la differenza.