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- I modelli IAM si concentrano su riduzione materiali (50%) e riciclo (28%).
- Solo il 19% delle analisi considera riparazione, riuso e prolungamento vita prodotti.
- Il 70% degli studi assume che le politiche circolari raggiungano automaticamente gli scopi.
Tuttavia, studi recenti portano alla luce una sfida cruciale: l’efficacia delle politiche orientate all’economia circolare potrebbe essere minata da sistemi di valutazione non idonei. Un’analisi approfondita del CMCC (Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) mette in evidenza come i modelli di valutazione integrata (IAM), fondamentali per programmare la transizione verso sistemi a zero emissioni nette, spesso non riescano a registrare pienamente i vantaggi climatici delle strategie circolari.
La ricerca, pubblicata su “Resources, Conservation and Recycling”, rivela come questi modelli tendano a focalizzarsi principalmente sulla riduzione dei materiali (50%) e sul riciclo (28%), trascurando elementi vitali come la riparazione, il riuso e il prolungamento del ciclo di vita dei prodotti, che costituiscono solo il 19% delle analisi. Questa mancanza, affiancata a una rappresentazione parziale delle filiere, con poca attenzione all’estrazione delle risorse e alla gestione dei rifiuti, può mettere a rischio l’efficacia delle politiche attuate.
Le Insidie Nascoste nelle Strategie Circolari
Leticia Magalar, ricercatrice del CMCC e prima autrice dello studio, avverte: “Senza strumenti di valutazione adeguati, rischiamo di adottare politiche ben intenzionate che producono risultati deludenti – o che ostacolano gli obiettivi climatici”. La studiosa evidenzia come il riciclo possa rivelarsi energivoro, come il mantenimento di elettrodomestici obsoleti possa comportare consumi energetici superiori e come i risparmi derivanti dall’acquisto di prodotti ricondizionati possano essere vanificati da spese in attività ad alta intensità di carbonio.
Un elemento di grande preoccupazione emerge dall’analisi: la maggior parte degli studi attuali (70%) assume che le politiche di circolarità raggiungano automaticamente i loro scopi, senza una valutazione rigorosa delle effettive prestazioni. Questa mancanza di rigore scientifico, unita alla mancata considerazione della complessità sistemica necessaria per il successo delle strategie circolari, può portare a risultati inattesi e indesiderati.
È essenziale comprendere che una politica di riciclo, per esempio, non può operare in isolamento; essa richiede una raccolta differenziata efficiente, infrastrutture idonee, impianti in grado di trattare materiali riciclati e prodotti progettati per essere riciclabili.

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- 🔄 E se invece di riciclare, ci concentrassimo sul riuso...?...
Un Nuovo Quadro di Riferimento per una Valutazione Olistica
Di fronte a queste criticità, lo studio del CMCC propone un nuovo quadro di riferimento per integrare l’economia circolare nei modelli IAM in modo olistico, garantendo che le strategie siano coerenti con gli obiettivi climatici e adattabili per aumentarne l’efficacia. Questo approccio innovativo mira a fornire ai decisori politici informazioni accurate e specifiche, consentendo loro di orientare gli investimenti nell’economia circolare in modo da massimizzare i benefici ambientali e minimizzare i rischi.
L’obiettivo è quello di superare la visione parziale e semplificata che spesso caratterizza gli attuali modelli, adottando una prospettiva sistemica che tenga conto delle interazioni complesse tra i diversi elementi della catena del valore. Solo in questo modo sarà possibile garantire che le politiche di economia circolare contribuiscano realmente alla transizione verso un futuro a zero emissioni nette.
La ricerca sottolinea l’importanza di considerare le differenze culturali e i livelli di reddito nella progettazione e nell’implementazione delle politiche circolari. Strategie che si rivelano efficaci in un contesto potrebbero non esserlo in un altro, a causa di differenze nelle abitudini di consumo, nelle infrastrutture disponibili e nelle normative vigenti.
Verso un Futuro Sostenibile: L’Urgenza di una Pianificazione Consapevole
L’analisi del CMCC costituisce un progresso cruciale per supportare una transizione sostenibile verso un futuro a zero emissioni nette, fornendo dati concreti per strategie di economia circolare più efficaci e responsabili dal punto di vista climatico. *Come evidenzia Leticia Magalar, le autorità stanno già mettendo in atto diverse azioni in favore dell’economia circolare, con l’Unione Europea che ne ha già attivate molteplici.
Ma, “senza strumenti di modellizzazione adeguati, stiamo volando alla cieca rispetto ai loro benefici climatici“.
Tutti questi aspetti sono influenzati da fattori culturali e dai livelli di reddito, elementi che vengono spesso trascurati nei modelli attuali. È fondamentale che i modelli di valutazione integrata evolvano per riflettere la complessità del sistema economico e ambientale, tenendo conto delle interazioni tra i diversi settori e delle conseguenze a lungo termine delle politiche implementate. Solo in questo modo sarà possibile evitare di intraprendere azioni che, pur apparentemente virtuose, si rivelano inefficaci o addirittura dannose per il clima.
Oltre il Riciclo: Una Visione Ampliata dell’Economia Circolare
L’economia circolare non si limita al riciclo dei materiali, ma abbraccia un’ampia gamma di strategie volte a ridurre l’uso delle risorse, prolungare la vita dei prodotti e minimizzare la produzione di rifiuti. Riparare, riutilizzare, condividere: queste sono solo alcune delle azioni che possono contribuire a creare un’economia più sostenibile e resiliente.
È necessario promuovere un cambiamento culturale che incoraggi i consumatori a fare scelte più consapevoli, privilegiando prodotti durevoli, riparabili e facilmente riciclabili. Le aziende, a loro volta, devono impegnarsi a progettare prodotti che siano pensati per durare nel tempo e per essere facilmente smontati e riutilizzati.
L’economia circolare rappresenta un’opportunità per creare nuovi posti di lavoro, stimolare l’innovazione e ridurre la dipendenza dalle risorse naturali. Tuttavia, per sfruttare appieno il suo potenziale, è necessario un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori della società: governi, imprese, consumatori e organizzazioni della società civile.
Consumatori Consapevoli: Chiavi per un Futuro Sostenibile*
Amici, riflettiamo un attimo. Quante volte abbiamo buttato via oggetti ancora riparabili, magari solo per seguire l’ultima moda? L’economia circolare ci invita a un cambio di mentalità, a valorizzare la durata e la riparabilità dei prodotti. Una nozione base di difesa del consumatore ci ricorda che abbiamo il diritto di chiedere prodotti di qualità, progettati per durare e facilmente riparabili.
Ma c’è di più. Una nozione avanzata ci spinge a considerare l’impatto ambientale dei nostri consumi. Informiamoci sulle aziende che adottano pratiche sostenibili, che utilizzano materiali riciclati e che offrono servizi di riparazione. Sosteniamo un’economia che premia la qualità e la responsabilità ambientale.
Ricordiamoci che ogni nostra scelta, anche la più piccola, può fare la differenza. Un consumo consapevole è un investimento nel nostro futuro e in quello del pianeta.








