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- 44% degli italiani preferisce tenere i risparmi sul conto corrente.
- Solo il 25% investe in azioni, obbligazioni o fondi.
- Un 49% degli italiani vorrebbe imparare a gestire il denaro.
Tra Paura e Piacere nell’Italia del 2025
Un’analisi approfondita del comportamento finanziario degli italiani nel 2025 rivela un quadro complesso, caratterizzato da una dicotomia tra la prudenza dettata dalla paura e la ricerca di gratificazioni immediate. Le indagini di Udicon-Piepoli e Acri-Ipsos, integrate da uno studio di XTB condotto da YouGov, offrono una panoramica dettagliata delle abitudini di risparmio e investimento nel Paese.
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- Davvero preoccupante che così tanti italiani non riescano a risparmiare... 😔...
- E se invece di 'vincere la paura' imparassimo a conviverci? 🤔......
Preferenze e Tendenze nel Risparmio degli Italiani
Secondo l’indagine Udicon-Piepoli, condotta su un campione di 502 individui tra i 18 e i 75 anni, il 44% degli italiani preferisce mantenere i propri risparmi sul conto corrente, una scelta che riflette una certa avversione al rischio e una mancanza di fiducia negli strumenti finanziari più complessi. Solo il 25% investe in azioni, obbligazioni o fondi, mentre un preoccupante 21% dichiara di non riuscire a risparmiare affatto. Questo dato evidenzia una crescente difficoltà per molte famiglie italiane nel far fronte alle spese quotidiane e nel costruire un futuro finanziario stabile.
La presidente di Udicon, Martina Donini, sottolinea come il risparmio sia spesso motivato dalla paura piuttosto che dalla progettazione. “Serve un cambio di passo culturale: il risparmio deve tornare a essere uno strumento di crescita, non solo una difesa”, afferma Donini, evidenziando la necessità di promuovere una maggiore educazione finanziaria tra i cittadini.
Quando si tratta di utilizzare i risparmi, gli italiani si dividono tra chi pensa al futuro (61%) e chi preferisce godersi il presente (40%). I primi accantonano per far fronte a imprevisti, mentre i secondi destinano i propri risparmi a viaggi, ristoranti e hobby. Un 29% li utilizzerebbe per acquisti importanti come elettrodomestici, casa o auto, mentre il 15% li destinerebbe ai figli. Qualora si presentasse un’entrata economica inattesa, una porzione pari al 33% la impiegherebbe per saldare debiti e coprire i costi della vita di tutti i giorni.
La percezione del modo migliore per proteggere i propri risparmi rimane ancorata a soluzioni tradizionali: il 29% li lascerebbe sul conto corrente, il 28% li investirebbe in un fondo pensione, il 19% acquisterebbe beni rifugio come oro o immobili, e l’11% preferirebbe tenere i contanti in casa.
Analfabetismo Finanziario e Desiderio di Apprendimento
Nonostante ciò, solo il 10% degli intervistati si sente “molto informato” su come gestire al meglio i propri soldi, mentre il 52% si ritiene “abbastanza informato”. Un significativo 32% si considera “poco informato” e un 6% “per niente informato”. Tuttavia, un promettente 49% vorrebbe imparare a gestire meglio il proprio denaro, un segnale che indica una crescente consapevolezza della necessità di acquisire competenze finanziarie.
Gli argomenti di maggiore interesse per un corso di educazione finanziaria includono la gestione del denaro (49%), il risparmio (43%), la gestione del bilancio familiare (28%) e i meccanismi dei prodotti bancari (28%). Sorprendentemente, solo il 24% vorrebbe approfondire come difendersi dalle truffe, nonostante l’aumento di queste ultime.
Disparità di Genere, Istruzione e Territorio negli Investimenti
La ricerca di XTB, condotta da YouGov, evidenzia come solo il 25% degli italiani abbia effettuato un investimento negli ultimi 12 mesi, con un divario significativo tra uomini e donne. Solo il 19% delle donne ha investito, contro il 32% degli uomini, un dato che riflette una minore fiducia nelle proprie competenze finanziarie e una persistente disparità nell’accesso a informazioni e formazione.
Anche la geografia gioca un ruolo importante: il Nord Italia si conferma l’area più attiva, con il 29% di investitori, mentre la percentuale si abbassa al Centro (26%) e al Sud e nelle Isole (21%). Il grado di istruzione si rivela un fattore cruciale: tra coloro in possesso di una laurea, la percentuale di investitori raggiunge il 39%, mentre si attesta al 26% tra i diplomati, scendendo drasticamente al 19% per chi ha un titolo di scuola media o inferiore.
Gli strumenti di investimento preferiti dagli italiani sono le obbligazioni (32%), le azioni italiane (28%), i fondi comuni (26%) e i piani di accumulo (25%). Le finalità d’investimento svelano la persistente tensione tra il godimento immediato e la pianificazione a lungo termine: l’integrazione del reddito si attesta al 26%, il risparmio per la pensione o il futuro è indicato dal 25% e la tutela del capitale dal 18%.

Verso una Consapevolezza Finanziaria Diffusa: Sfide e Opportunità
Le indagini presentate delineano un quadro in cui la paura e la mancanza di informazione frenano il potenziale di crescita finanziaria degli italiani. La crescente ansia legata alla mancanza di risparmio, evidenziata da Acri-Ipsos, sottolinea l’urgenza di interventi mirati a promuovere l’educazione finanziaria e a incentivare l’adozione di strategie di investimento consapevoli.
È fondamentale superare la dicotomia tra risparmio per paura e spesa per piacere, promuovendo una cultura del risparmio come strumento di crescita personale e collettiva. Solo attraverso una maggiore consapevolezza finanziaria sarà possibile affrontare le sfide economiche del futuro e costruire un benessere duraturo.
Oltre la Superficie: Una Riflessione sul Risparmio Consapevole
Amici, parliamoci chiaro. Risparmiare non significa solo mettere da parte dei soldi, ma anche capire come farli fruttare. La difesa del consumatore, in questo contesto, passa anche attraverso l’educazione finanziaria. Una nozione base è che diversificare gli investimenti riduce il rischio. Non mettere tutte le uova nello stesso paniere, come dicevano i nostri nonni, è un consiglio sempre valido.
Ma andiamo oltre. Una nozione avanzata ci dice che l’inflazione erode il valore dei nostri risparmi. Tenere i soldi fermi sul conto corrente, senza farli lavorare, significa perderci. Informarsi sulle diverse opzioni di investimento, anche quelle più complesse, è un dovere per chi vuole proteggere il proprio futuro finanziario. E qui entra in gioco la consapevolezza: non fidarsi del primo consiglio che capita, ma studiare, confrontare, chiedere pareri esperti. Solo così potremo prendere decisioni informate e costruire un futuro più sereno.
E tu, caro lettore, ti sei mai chiesto se stai sfruttando al meglio i tuoi risparmi? Forse è il momento di iniziare a pensarci seriamente.








