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Rivoluzione circolare: il riuso che salva l’ambiente e crea lavoro

Scopri come le imprese sociali nel riuso e riparazione stanno trasformando l'economia, offrendo opportunità di lavoro a persone svantaggiate e promuovendo un futuro più sostenibile.
  • 1200 imprese sociali in Europa promuovono il riuso con RREUSE.
  • Appalti pubblici con criteri sociali e ambientali in Spagna.
  • IVA ridotta per prodotti riparati o di seconda mano.

*Le imprese attive in questo settore non solo contribuiscono alla salvaguardia dell’ambiente, ma generano anche significativi benefici sociali ed economici. Queste realtà offrono opportunità di lavoro, sviluppano competenze fondamentali per la transizione ecologica e promuovono l’inclusione sociale, dando impiego a persone con storie difficili come ex detenuti, individui con problemi di dipendenza, senzatetto, vittime di violenza domestica, membri di comunità emarginate e persone con disabilità o problemi psichici.

L’evento “Persi nella transizione? Una bussola per un’economia circolare inclusiva”, organizzato da RREUSE (Reuse and Recycling European Union Social Enterprise) a Napoli, mira a mettere in luce il contributo alla coesione sociale del recupero e della riparazione. RREUSE, un network internazionale che comprende circa 1200 imprese sociali attive nel riuso in tutta Europa, collabora con il partner italiano Rete 14 Luglio per promuovere una transizione verso un’economia circolare più inclusiva e sostenibile.

Neva Nahtigal, direttrice di RREUSE, sottolinea che i lavori legati al riuso, alla riparazione e all’economia circolare faticano a essere riconosciuti nel loro valore sociale a causa di pregiudizi sui tipi di lavoro disponibili in questo settore e di una mancanza di connessione tra la dimensione sociale e quella ambientale. Tuttavia, il settore offre notevoli opportunità, fornendo servizi ambientali e creando posti di lavoro inclusivi e locali.

Incentivi Istituzionali per un’Economia Circolare Inclusiva

Per rafforzare la dimensione sociale dell’economia del riciclo, del riuso e della riparazione, sono necessari incentivi istituzionali mirati. RREUSE ha pubblicato il documento “Social and Circular Policy Outlook”, che elenca le misure prioritarie, tra cui collegare le agende sociale e ambientale, dare priorità a prevenzione, riuso e riparazione e creare un contesto favorevole per le imprese sociali attraverso strumenti di finanza pubblica e appalti.

Un’area cruciale su cui intervenire è quella degli appalti pubblici, rendendo obbligatorio per gli enti tenere conto di criteri sociali e ambientali. In Spagna, ad esempio, una legge riserva contratti per la gestione dei rifiuti tessili alle imprese sociali, creando un mercato stabile per queste realtà. Inoltre, sono necessari incentivi finanziari come i voucher per la riparazione, che incoraggiano i consumatori a riparare i propri beni, e interventi sugli aiuti di Stato e sulla fiscalità, come l’IVA ridotta o azzerata per prodotti riparati o di seconda mano.

Di rilevante importanza è anche il concetto di Responsabilità Estesa del Produttore (EPR), che dovrebbe assicurare che le risorse finanziarie raccolte siano impiegate in conformità con la gerarchia di gestione dei rifiuti, favorendo in primis la prevenzione, il riuso e la riparazione. Le imprese sociali dovrebbero essere parte attiva nella gestione dei sistemi EPR, in modo da garantire una distribuzione dei fondi che tenga conto sia di criteri ecologici che sociali.

Cosa ne pensi?
  • 👍 Ottimo articolo! Il riuso e la riparazione sono......
  • 🤔 Ma siamo sicuri che il riuso sia sempre la soluzione......
  • 🔄 Invece di concentrarci solo sul 'fine vita' del prodotto......

Il Passaporto Digitale di Prodotto: Un Abilitatore di Servizi Strategici

Il passaporto digitale di prodotto (DPP) può superare la semplice conformità normativa, offrendo vantaggi competitivi alle imprese e rafforzando l’autonomia strategica europea. Uno studio pubblicato sul Journal of Circular Economy evidenzia come il DPP possa essere utilizzato per offrire nuovi servizi ai clienti, rendendo più appetibile lo strumento e ampliandone l’adesione.

Molte aziende considerano ancora il DPP come un onere amministrativo, ma questo strumento può svolgere un ruolo significativo nel garantire l’autonomia strategica dell’UE e la sicurezza della catena di approvvigionamento, promuovendo l’economia circolare. Il DPP non è solo uno strumento di compliance, ma una leva strategica per rafforzare la proposta di valore, la relazione con i clienti e il posizionamento competitivo.

La “resilienza strategica” è il principio guida, con nuove funzionalità abilitate dal DPP che rispondono alle necessità a lungo termine dei consumatori. Per l’arredamento di lusso di Fritz Hansen, i servizi resi possibili dal DPP includono la documentazione di possesso, un registro storico delle operazioni di manutenzione, riparazione e ristrutturazione, e la salvaguardia dei diritti d’autore. Così, il DPP si configura come un’infrastruttura informativa cruciale per una rinnovata proposta di valore al cliente, elevando la trasparenza e la tracciabilità lungo le catene di fornitura globali e sostenendo gli obiettivi europei di indipendenza strategica e sicurezza degli approvvigionamenti.

Fritz Hansen, un’azienda danese leader nella produzione di arredi di alta qualità, ha adottato diverse iniziative per prolungare la vita utile dei propri articoli, come programmi di rigenerazione e schemi di restituzione.

Riforma della Direttiva RAEE: Priorità a Riuso e Riparazione

La direttiva europea sui rifiuti elettronici (RAEE) continua a ignorare il riuso e favorisce in maniera esclusiva il riciclo. RREUSE ha presentato un position paper in concomitanza con l’apertura di una consultazione pubblica per la revisione della direttiva RAEE, all’interno del più ampio percorso del nuovo Circular Economy Act.

Il documento programmatico di RREUSE propone raccomandazioni approfondite per superare le lacune della direttiva WEEE. Queste includono il potenziamento dell’efficacia dei sistemi di responsabilità estesa del produttore (EPR), la loro maggiore armonizzazione con la gerarchia dei rifiuti, l’assicurazione della copertura totale dei costi per le imprese sociali attraverso una governance partecipativa e multi-stakeholder, la promozione della prevenzione dei rifiuti e del riuso nei finanziamenti EPR, la definizione di obiettivi ambiziosi per il riuso e il rafforzamento del diritto alla riparazione.

Gli ultimi dati di Eurostat evidenziano la crescente minaccia ambientale rappresentata dall’elettronica, con un aumento costante del numero di dispositivi immessi sul mercato dell’Unione Europea. Diventa essenziale aggiornare la direttiva WEEE al fine di contenere la dipendenza dalle apparecchiature elettroniche e attenuare il loro impatto sull’ambiente.

RREUSE propone di potenziare gli schemi di responsabilità estesa del produttore, garantendo che i produttori si assumano una maggiore responsabilità finanziaria per la raccolta dei rifiuti elettronici e partecipino obbligatoriamente a reti nazionali per la restituzione dei RAEE. Le piattaforme online come Amazon o Wish dovrebbero essere soggette a piena responsabilità per i venditori di Paesi terzi.

Le tariffe EPR dovrebbero essere sufficienti a coprire interamente le spese di gestione dei rifiuti sostenute dalle imprese sociali, includendo le fasi di raccolta, selezione e preparazione per il riutilizzo. Un modello virtuoso è quello francese, dove un fondo nazionale destina una percentuale specifica dei fondi EPR alle imprese sociali attive nella prevenzione dei rifiuti.

È necessario fissare target per il riuso, separati da quelli per il riciclo, e riconoscere le imprese sociali come attori chiave nei sistemi EPR, consultandole e includendole nei consigli di amministrazione dei consorzi.

Verso un Futuro Sostenibile: Un Appello alla Consapevolezza e all’Azione

In definitiva, la transizione verso un’economia circolare inclusiva e sostenibile richiede un cambio di mentalità e un impegno concreto da parte di tutti gli attori coinvolti. È fondamentale riconoscere il valore sociale ed economico del riuso e della riparazione, incentivando le imprese sociali e promuovendo pratiche di consumo più consapevoli. Le istituzioni devono adottare politiche mirate a sostenere il riuso e la riparazione, garantendo che i fondi siano distribuiti in modo equo e che le imprese sociali siano coinvolte nei processi decisionali.

Amici, riflettiamo un attimo. Spesso ci lasciamo sedurre dalla novità, dall’ultimo modello, senza considerare l’impatto ambientale e sociale delle nostre scelte. Ricordiamoci che ogni oggetto che ripariamo o riutilizziamo è un piccolo passo verso un futuro più sostenibile. Una nozione base di difesa del consumatore consapevole è proprio quella di valutare sempre l’intero ciclo di vita di un prodotto prima di acquistarlo.

Ma non fermiamoci qui. Una nozione avanzata è quella di supportare attivamente le imprese sociali che operano nel riuso e nella riparazione, scegliendo i loro servizi e promuovendo il loro lavoro. In questo modo, non solo contribuiremo a ridurre i rifiuti e a preservare le risorse naturali, ma sosterremo anche l’inclusione sociale e la creazione di posti di lavoro dignitosi.

Allora, cosa ne pensate?* Siete pronti a fare la vostra parte per un’economia circolare più inclusiva e sostenibile?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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