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Rivoluzione denim: il jeans biodegradabile che salverà il pianeta

Scopri come Candiani Denim sta trasformando l'industria tessile con Coreva, un'alternativa sostenibile all'elastan che promette di ridurre drasticamente l'impatto ambientale del denim e promuovere un'economia circolare.
  • Coreva: denim elasticizzato biodegradabile si decompone in meno di 6 mesi.
  • 100% degli scarti di produzione Candiani Denim sono riciclati.
  • 50% cotone riciclato nel denim ReGen con fibre cellulosiche Tencel.

Un nuovo orizzonte per l’industria del jeans

Nel panorama odierno, dove la consapevolezza ambientale è in costante crescita, l’industria tessile si trova di fronte a una sfida cruciale: ridurre il proprio impatto ecologico. Candiani Denim, azienda italiana con una storia radicata dal 1938, ha raccolto questa sfida con un approccio innovativo, sviluppando soluzioni che coniugano qualità, performance e sostenibilità. L’azienda, riconosciuta a livello internazionale per la produzione di denim, ha compiuto un passo significativo verso un futuro più verde con la creazione di Coreva, il primo denim elasticizzato a base vegetale, biodegradabile e compostabile.

La genesi di Coreva nasce dalla volontà di superare i limiti ambientali dell’elastan, una fibra sintetica derivata dal petrolio ampiamente utilizzata per conferire elasticità ai jeans. L’elastan, pur offrendo comfort e vestibilità, presenta problematiche legate all’inquinamento da microplastiche e alla difficoltà di riciclo. La soluzione di Candiani Denim si ispira a un elemento inaspettato: le reticelle utilizzate per avvolgere i salumi, realizzate in gomma naturale. Questa intuizione ha dato il via a un progetto di ricerca e sviluppo durato cinque anni, culminato nella creazione di un filato elastico a base di gomma naturale, avvolto da cotone organico o rigenerativo. Il risultato è un tessuto privo di plastica, che non compromette la qualità, l’elasticità e la durata del denim.

Coreva: un passo avanti verso l’economia circolare

Coreva rappresenta un’innovazione dirompente nel settore tessile, in quanto offre un’alternativa sostenibile all’elastan, riducendo l’impatto ambientale del denim. A differenza dell’elastan, che può persistere nell’ambiente per centinaia di anni rilasciando microplastiche, Coreva è in grado di decomporsi in meno di sei mesi, trasformandosi in compost. Questo compost, a sua volta, può essere utilizzato come fertilizzante per coltivare le materie prime che andranno a costituire il tessuto di domani, chiudendo così il cerchio dell’economia circolare. I test di laboratorio, condotti secondo gli standard europei EN 13432, hanno confermato la capacità di Coreva di decomporsi rapidamente e di supportare la crescita delle piante.

L’impegno di Candiani Denim per la sostenibilità non si limita a Coreva. L’azienda adotta una visione circolare che coinvolge l’intero ciclo di vita del prodotto, dal riciclo degli scarti di produzione al recupero dei capi usati. Il 100% degli scarti di produzione viene riciclato, mentre gli scarti non riutilizzabili vengono destinati ad altre filiere, dove trovano impiego in diversi settori. Candiani Denim collabora con Humana People to People Italia per il riciclo post-consumo, recuperando jeans usati e avviandoli a un processo di riciclo “a chilometro zero”, riducendo così l’impronta di carbonio. L’azienda si impegna a utilizzare una percentuale significativa di fibra riciclata nei nuovi tessuti, come nel caso del denim ReGen, composto per il 50% da cotone riciclato e per il 50% da fibre cellulosiche Tencel riciclate con tecnologia Refibra.

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La collaborazione con DENHAM e l’agricoltura rigenerativa

La partnership tra Candiani Denim e DENHAM the Jeanmaker, brand olandese noto per il suo impegno per la sostenibilità, ha portato alla creazione di una limited edition di jeans stretch biodegradabili a base vegetale. Questa collaborazione testimonia la crescente attenzione del settore moda verso materiali e processi produttivi a basso impatto ambientale. I jeans realizzati con tecnologia Coreva rappresentano un’alternativa concreta ai tradizionali jeans elasticizzati, offrendo le stesse performance in termini di comfort e vestibilità, ma con un impatto ambientale significativamente inferiore.

Candiani Denim adotta pratiche di agricoltura rigenerativa per la coltivazione del cotone, con l’obiettivo di migliorare la salute del suolo, aumentare la biodiversità e ridurre le emissioni di gas serra. L’azienda ha brevettato una varietà di cotone chiamata Blue Seed, ottenuta da un incrocio naturale che produce una fibra più lunga e resistente della media. Questo cotone, coltivato in Spagna secondo i principi dell’agricoltura rigenerativa, contribuisce a compensare le emissioni di carbonio grazie al sequestro di carbonio nel suolo. L’utilizzo del cotone Blue Seed, combinato con fibre riciclate, consente di ottenere tessuti denim di alta qualità con un ridotto impatto ambientale.

Verso un futuro sostenibile: la responsabilità del consumatore

L’impegno di Candiani Denim per la sostenibilità è stato riconosciuto con numerosi premi e riconoscimenti, tra cui il premio della Camera Nazionale della Moda durante la Settimana della Moda del 2023. L’azienda dimostra che è possibile coniugare innovazione, qualità e rispetto per l’ambiente, offrendo ai consumatori prodotti che rispondono alle esigenze del presente senza compromettere il futuro delle prossime generazioni. In un contesto in cui l’industria tessile è chiamata a ridurre il proprio impatto ambientale, l’esempio di Candiani Denim rappresenta una fonte di ispirazione e un modello da seguire.

Consumatori consapevoli: un ruolo chiave per un futuro sostenibile

In questo scenario di trasformazione, il ruolo del consumatore diventa fondamentale. Scegliere prodotti realizzati con materiali sostenibili, come il denim Coreva, e supportare aziende che adottano pratiche di economia circolare significa contribuire attivamente alla riduzione dell’impatto ambientale dell’industria tessile. La consapevolezza del consumatore è un motore potente per incentivare le aziende a investire in innovazione e sostenibilità, creando un circolo virtuoso che porta a un futuro più verde.

Amici lettori, riflettiamo un attimo. Quante volte ci siamo chiesti cosa succede ai nostri vecchi jeans? Dove finiscono dopo che li abbiamo dismessi? La risposta, spesso, è deprimente: discariche, inceneritori, un ciclo infinito di inquinamento. Ma Candiani Denim ci mostra che esiste un’alternativa, un modo per chiudere il cerchio, per trasformare uno scarto in una risorsa. E noi, come consumatori, abbiamo il potere di scegliere questa alternativa, di premiare le aziende che si impegnano per un futuro più sostenibile.

Nozione base di difesa del consumatore: Informarsi sulla composizione dei tessuti e privilegiare quelli realizzati con materiali naturali, riciclati o biodegradabili. Verificare la presenza di certificazioni che attestino la sostenibilità del prodotto.

Nozione avanzata di difesa del consumatore: Approfondire la conoscenza delle filiere produttive e sostenere aziende che adottano pratiche di trasparenza e responsabilità sociale. Partecipare a iniziative di sensibilizzazione e promuovere un consumo critico e consapevole.

E allora, la prossima volta che acquistiamo un paio di jeans, fermiamoci un istante a pensare. Chiediamoci da dove vengono, come sono fatti, che impatto avranno sull’ambiente. Facciamo una scelta consapevole, una scelta che può fare la differenza. Perché il futuro del nostro pianeta è nelle nostre mani, nelle nostre scelte, nei nostri consumi.


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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