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Trattato sulla plastica: perché l’accordo globale è fallito?

Scopri le ragioni dietro il mancato accordo a Ginevra tra 184 paesi e cosa significa per il futuro della lotta all'inquinamento da plastica e per i consumatori.
  • Vertice a Ginevra fallito tra 184 paesi sul trattato globale.
  • Scontro tra 80-100 paesi per ridurre produzione vs. paesi petroliferi.
  • Produzione di plastica: raddoppio entro il 2050, triplicazione entro il 2060.

Un’occasione mancata a Ginevra

A Ginevra, Svizzera, si è consumato un nuovo capitolo nella lunga e complessa saga del trattato globale sulla plastica. I rappresentanti di *184 paesi si sono riuniti con l’obiettivo di finalizzare un accordo vincolante per contrastare l’inquinamento causato dalla plastica, ma le divergenze si sono rivelate insormontabili. Dopo quasi tre anni di negoziati, il vertice si è concluso senza un’intesa, lasciando un senso di frustrazione e preoccupazione nella comunità internazionale.

I colloqui, tenutisi nella sede delle Nazioni Unite, hanno incontrato ostacoli significativi su temi essenziali, tra cui le modalità di finanziamento, l’estensione dell’obbligatorietà del documento, l’inclusione degli impatti delle microplastiche sulla salute umana e persino la denominazione stessa dell’accordo. La spaccatura principale riguarda la necessità di limitare la produzione di nuova plastica, un punto su cui si sono scontrati i paesi più ambiziosi e quelli con forti interessi nell’industria petrolifera e petrolchimica.

Cosa ne pensi?
  • È fantastico vedere che la consapevolezza aumenta, ma......
  • Purtroppo, questo fallimento era prevedibile 😔......
  • Forse stiamo affrontando il problema dalla prospettiva sbagliata 🤔......

Le posizioni in campo

Da un lato, un gruppo di circa 80-100 paesi, tra cui l’Unione Europea, il Kenya, la Norvegia e numerosi Stati insulari del Pacifico, ha spinto per inserire nel trattato un chiaro riferimento alla riduzione della produzione di plastica a “livelli sostenibili”. Questi paesi, spesso definiti “ambiziosi”, ritengono che un intervento sulla produzione sia essenziale per affrontare la radice del problema e prevenire un’ulteriore escalation dell’inquinamento.

Invece, una coalizione più ristretta, capeggiata dall’Arabia Saudita e da altre nazioni con significative attività estrattive di petrolio, ha sostenuto la tesi che l’accordo dovesse concentrarsi unicamente sulla regolamentazione dello smaltimento e della gestione dei rifiuti plastici, escludendo qualsiasi intervento sulla produzione. Questa posizione, sostenuta anche dall’industria della plastica, mira a proteggere gli interessi economici legati alla produzione di plastica vergine.

Un campanello d’allarme per il futuro

Il fallimento dei negoziati di Ginevra rappresenta un duro colpo per la lotta all’inquinamento da plastica. “Come ha affermato Greenpeace, questo risultato ‘deve essere un campanello d’allarme per il mondo intero: porre fine all’inquinamento da plastica significa affrontare direttamente gli interessi dei combustibili fossili'”. La crisi della plastica sta accelerando e l’industria petrolchimica sembra determinata a difendere i propri profitti a breve termine, anche a costo di compromettere la salute del pianeta e delle future generazioni.

Nonostante la delusione, alcuni osservatori hanno sottolineato che sono stati compiuti progressi significativi durante i negoziati. Inger Andersen, direttore esecutivo del programma dell’Onu per l’ambiente, ha affermato che “questo processo non si fermerà” e che è necessario continuare a lavorare per raggiungere un accordo. Tuttavia, resta da vedere quanto tempo ci vorrà per superare le divisioni e trovare un terreno comune.

Prospettive future e implicazioni per i consumatori

La mancata intesa sul trattato globale sulla plastica solleva interrogativi cruciali sul futuro della lotta all’inquinamento e sulle responsabilità dei consumatori. La produzione di plastica continua a crescere in modo esponenziale, con stime che prevedono un raddoppio entro il 2050 e una triplicazione entro il 2060. Questo aumento incontrollato aggrava i problemi legati alla gestione dei rifiuti, all’inquinamento degli oceani e alla dispersione di microplastiche nell’ambiente.

In questo contesto, è fondamentale che i consumatori diventino sempre più consapevoli dell’impatto delle proprie scelte e adottino comportamenti più responsabili. Ridurre il consumo di plastica monouso, preferire prodotti con imballaggi sostenibili, riciclare correttamente i rifiuti e sostenere iniziative a favore dell’economia circolare sono azioni concrete che possono fare la differenza.

Verso un futuro sostenibile: la responsabilità condivisa

In conclusione, il fallimento dei negoziati di Ginevra non deve scoraggiare gli sforzi per contrastare l’inquinamento da plastica. Al contrario, deve rappresentare un’occasione per rilanciare l’impegno a livello globale e per promuovere un cambiamento di paradigma che coinvolga governi, industrie e consumatori. Solo attraverso una responsabilità condivisa e un approccio integrato sarà possibile costruire un futuro più sostenibile e proteggere il nostro pianeta dalle conseguenze devastanti dell’inquinamento da plastica.

Amici, non scoraggiamoci di fronte a queste notizie. Ricordiamoci che ogni nostra piccola azione quotidiana conta. Scegliere una borraccia riutilizzabile invece di una bottiglia di plastica, preferire prodotti sfusi o con imballaggi riciclabili, fare la raccolta differenziata con cura: sono tutti gesti che contribuiscono a ridurre il nostro impatto ambientale.

Una nozione base di difesa del consumatore che possiamo applicare qui è il principio di responsabilità estesa del produttore* (EPR), che implica che i produttori debbano assumersi la responsabilità finanziaria e operativa per la gestione dei propri prodotti a fine vita.
A un livello più avanzato, possiamo riflettere sull’importanza di sostenere politiche che promuovano la trasparenza e la tracciabilità della filiera della plastica, incentivando la produzione di materiali alternativi e disincentivando l’uso di sostanze chimiche nocive.

E tu, cosa sei disposto a fare per un futuro senza plastica?


Articolo e immagini generati dall’AI, senza interventi da parte dell’essere umano. Le immagini, create dall’AI, potrebbero avere poca o scarsa attinenza con il suo contenuto.(scopri di più)
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