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- 95 nazioni firmatarie per un accordo globale sulla plastica.
- Produzione annuale di plastica: 460 milioni di tonnellate.
- Previsto il triplicarsi della produzione entro il 2060.
Oggi, 13 giugno 2025, l’attenzione globale è rivolta agli sviluppi cruciali nella battaglia contro l’inquinamento da plastica, una piaga che compromette gli ecosistemi del pianeta e mette a rischio la salute umana. La Conferenza delle Nazioni Unite sull’Oceano (UNOC), svoltasi a Nizza, in Francia, dal 9 al 13 giugno 2025, è stata teatro di un appello significativo: 95 Nazioni hanno firmato una dichiarazione congiunta per sollecitare un accordo globale sulla plastica che sia ambizioso e con valore legale. Questo invito arriva in un momento cruciale, con la produzione annuale di plastica che ha toccato quota 460 milioni di tonnellate e una previsione allarmante di triplicazione entro il 2060 in assenza di interventi rapidi.
Un Richiamo Globale per un Accordo Vincolante
L’iniziativa, promossa dalla Francia, punta a imprimere nuovo slancio ai negoziati per un patto internazionale che affronti la plastica dalla sua creazione al suo smaltimento. La dichiarazione congiunta, sottoscritta l’11 giugno, sottolinea l’esigenza di un accordo che sia “all’altezza di ciò che la scienza ci dice e di ciò che i nostri cittadini chiedono”. I cinque punti centrali dell’appello includono:
1. Stabilire un traguardo globale per la riduzione della produzione e del consumo di polimeri plastici vergini.
2. *Stabilire un requisito legalmente cogente per eliminare progressivamente i manufatti in plastica più problematici e le sostanze chimiche considerate dannose.
3. Migliorare la concezione dei prodotti plastici per minimizzare l’impatto sull’ambiente e tutelare la salute delle persone.
4. Creare un meccanismo di finanziamento adeguato per supportare l’applicazione dell’accordo.
5. Impegnarsi per un accordo efficace e di ampio respiro, capace di evolvere nel tempo.
Paesi come Cambogia, Georgia, Germania, Australia, Ghana, Tuvalu, Costa Rica e Italia hanno aderito all’appello, dimostrando un consenso universale sull’urgenza di agire. Tuttavia, l’assenza di grandi produttori come gli USA e di importanti consumatori come la Cina rappresenta una sfida notevole.
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Le Difficoltà dei Negoziati e i Prossimi Passi
Il cammino verso un trattato globale sulla plastica è costellato di ostacoli. Le prime cinque sessioni di negoziati hanno visto le Nazioni produttrici e consumatrici, influenzate da potenti lobby, opporre resistenza alle proposte più incisive e procrastinare sugli argomenti più complessi. Il sesto ciclo di incontri, denominato INC-5.2, si terrà a Ginevra, in Svizzera, dal 5 al 14 agosto 2025, e rappresenta un’opportunità fondamentale per superare le divergenze e raggiungere un accordo significativo.
Il WWF Internazionale ha manifestato preoccupazione per i progressi finora compiuti, evidenziando che i negoziati sono stati compromessi dall’abuso delle regole del trattato, finalizzate al raggiungimento del consenso, da parte di alcuni Paesi produttori di petrolio. L’organizzazione ha sollecitato vivamente i governi ad adoperare ogni mezzo disponibile, incluso il ricorso al voto, per superare ulteriori intoppi e giungere alla stipula del trattato promesso.

L’Importanza di un Accordo Ambizioso
La posta in gioco è alta. Se si dovesse giungere a un accordo debole, che non consideri l’intero ciclo di vita della plastica, inclusa la riduzione della produzione, gli sforzi per combattere l’inquinamento da plastica sarebbero vanificati. Un trattato ambizioso, al contrario, potrebbe portare a una significativa diminuzione della produzione e del consumo di plastica, all’eliminazione graduale dei prodotti più problematici e a un miglioramento della progettazione dei prodotti per minimizzare l’impatto ambientale.
Agnès Pannier-Runacher, ministra francese della Transizione ecologica, della Biodiversità, delle Foreste, del Mare e della Pesca, ha evidenziato l’urgenza di intervenire alla radice del problema, diminuendo la produzione e il consumo di plastica e proponendo soluzioni concrete per raggiungere tale obiettivo. Paesi come Francia e Italia, che si affacciano sul Mar Mediterraneo, sono particolarmente esposti agli effetti dell’inquinamento da plastica e hanno un forte interesse a promuovere un trattato efficace.
Verso un Futuro Sostenibile: Un Imperativo Globale
L’appello dei 95 Paesi rappresenta un passo significativo verso la costruzione di un futuro più sostenibile. Tuttavia, è cruciale che questo slancio si concretizzi in azioni effettive e in un trattato globale ambizioso e con valore legale. La crisi dell’inquinamento da plastica richiede un impegno globale, una collaborazione internazionale e la volontà politica di superare gli interessi particolari e di preservare il nostro pianeta per le generazioni future. La salute degli oceani e la salute umana dipendono da questo.
Un Nuovo Paradigma: Dall’Economia Lineare all’Economia Circolare
In questo scenario di crescente consapevolezza e urgenza, emerge con forza la necessità di un cambiamento di rotta economico: il passaggio da un modello lineare, basato su “produci, usa e getta”, a un modello circolare, che mira a ridurre al minimo gli sprechi e a massimizzare il riutilizzo e il riciclo dei materiali. L’economia circolare non è solo una strategia ambientale, ma anche un’opportunità economica per creare nuovi posti di lavoro, ridurre la dipendenza dalle risorse naturali e promuovere l’innovazione tecnologica.
Un aspetto fondamentale di questa trasformazione è la responsabilità estesa del produttore (EPR), un principio secondo il quale i produttori sono responsabili della gestione dei prodotti a fine vita. Questo stimola i produttori a progettare prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili, e a investire in sistemi di raccolta e riciclo efficienti.
Nozione Base di Difesa del Consumatore: Come consumatori, possiamo fare la differenza scegliendo prodotti con meno imballaggio, preferendo materiali riciclabili e partecipando attivamente alla raccolta differenziata.
Nozione Avanzata di Difesa del Consumatore:* Possiamo esercitare il nostro potere di acquisto per sostenere le aziende che adottano pratiche sostenibili e che si impegnano a ridurre l’impatto ambientale dei loro prodotti.
Riflettiamo: cosa possiamo fare, nel nostro piccolo, per contribuire a un futuro più sostenibile e a un mondo libero dall’inquinamento da plastica? Ogni piccolo gesto conta, e insieme possiamo fare la differenza.