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- Ogni italiano conserva in media 9 apparecchiature elettroniche non funzionanti.
- Nel 2024 recuperato solo il 29,64% dei RAEE.
- Penale di 2€/kg per mancata raccolta, fino a 2,6 miliardi.
La Rivoluzione nella Raccolta dei RAEE: Un Nuovo Inizio per l’Economia Circolare
La gestione dei rifiuti elettrici ed elettronici (RAEE) in Italia sta per subire una trasformazione radicale. Il nostro paese, purtroppo, si trova ancora indietro rispetto agli obiettivi europei in materia di economia circolare e raccolta differenziata. Per questo motivo, l’introduzione di nuove normative rappresenta un passo fondamentale per colmare questo divario e promuovere una gestione più efficiente e sostenibile dei RAEE. La legge 147/2025, entrata in vigore l’8 ottobre, introduce importanti novità, tra cui la possibilità per i distributori di ritirare gratuitamente i RAEE direttamente a domicilio, senza obbligo di acquisto di un nuovo prodotto. Questa misura mira a intercettare quei rifiuti che spesso sfuggono ai canali ufficiali, finendo per essere abbandonati o gestiti in modo inappropriato. Secondo una ricerca di Ipsos per Erion, ogni italiano conserva in media 9 apparecchiature elettroniche non funzionanti. Il ritiro a domicilio rappresenta quindi un’opportunità concreta per liberarsi di questi rifiuti in modo semplice e responsabile.
- Finalmente una legge che incentiva il riciclo dei RAEE! ♻️... ...
- Trovo assurdo che l'Italia sia ancora così indietro... 😠......
- Ma siamo sicuri che il ritiro a domicilio sia la soluzione?... 🤔......
Dettagli e Meccanismi del Nuovo Sistema di Raccolta
Il nuovo sistema di raccolta si affianca alle modalità già esistenti, come il ritiro “uno contro uno” (restituzione gratuita di un apparecchio usato al momento dell’acquisto di uno nuovo) e il ritiro “uno contro zero” (consegna di piccoli dispositivi nei punti vendita senza obbligo di spesa). La legge prevede che, contestualmente alla consegna di un nuovo elettrodomestico, il distributore possa ritirare gratuitamente altri RAEE presenti nell’abitazione del consumatore, siano essi grandi o piccoli elettrodomestici, telefoni cellulari, asciugacapelli o spazzolini elettrici. Questa possibilità è lasciata alla discrezione del negoziante, che può offrire un servizio aggiuntivo al cliente, fidelizzandolo e contribuendo alla tutela dell’ambiente. Inoltre, la legge prevede un inasprimento delle sanzioni per chi abbandona o gestisce illegalmente i RAEE, e impone alle imprese del settore di destinare almeno il 3% del fatturato a campagne informative e di sensibilizzazione. L’obiettivo è quello di educare i cittadini sull’importanza della raccolta differenziata e sui rischi ambientali derivanti da un errato smaltimento dei rifiuti elettronici.

Numeri e Sfide: Il Ritardo dell’Italia e le Procedure di Infrazione
Nonostante gli sforzi compiuti, l’Italia è ancora lontana dagli obiettivi europei in materia di raccolta dei RAEE. Nel 2024, la percentuale di RAEE recuperati ha toccato appena il 29,64%, rimanendo nettamente al di sotto del target del 65% imposto dalla Comunità Europea. Questo divario ha portato all’apertura di procedure di infrazione contro il nostro paese, con il rischio di sanzioni economiche significative. Qualora lo scenario non mostrasse miglioramenti entro il 2028, il nostro paese potrebbe essere obbligato a corrispondere una penale di 2 euro per ogni chilogrammo di RAEE non raccolto correttamente, per un ammontare annuo complessivo di circa 2,6 miliardi di euro. Le cause di questo ritardo sono molteplici: dispersione di rifiuti fuori dai canali ufficiali, scarsa partecipazione dei cittadini, debolezza dei controlli e sotto-utilizzazione della rete dei punti vendita. Per superare queste criticità, è necessario un impegno congiunto da parte delle istituzioni, delle imprese e dei cittadini, promuovendo una maggiore consapevolezza e facilitando l’accesso ai servizi di raccolta.
Verso un Futuro Sostenibile: Consapevolezza, Responsabilità e Innovazione
La nuova normativa sui RAEE rappresenta un’opportunità unica per trasformare il sistema di gestione dei rifiuti elettronici in Italia, promuovendo un’economia circolare più efficiente e sostenibile. Tuttavia, per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che tutti gli attori coinvolti facciano la propria parte. I cittadini devono essere consapevoli dell’importanza della raccolta differenziata e dei rischi ambientali derivanti da un errato smaltimento dei RAEE. Le imprese devono investire in campagne informative e offrire servizi di raccolta efficienti e accessibili. Le istituzioni devono rafforzare i controlli e semplificare le procedure burocratiche, incentivando comportamenti virtuosi e contrastando le attività illegali. Solo attraverso un impegno congiunto sarà possibile colmare il divario con gli altri paesi europei e costruire un futuro più sostenibile per tutti.
Amici, parliamoci chiaro: spesso ci dimentichiamo di quanto sia importante smaltire correttamente i nostri vecchi dispositivi elettronici. Quante volte abbiamo lasciato un vecchio cellulare in un cassetto o un elettrodomestico rotto in cantina? Ecco, la nuova normativa sui RAEE ci offre un’opportunità per fare la cosa giusta, liberandoci di questi rifiuti in modo semplice e responsabile. Ricordiamoci che ogni piccolo gesto conta e che, insieme, possiamo fare la differenza per l’ambiente.
E ora, una nozione un po’ più avanzata: il principio della _responsabilità estesa del produttore (EPR)_. Questo principio, alla base della normativa sui RAEE, prevede che i produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche siano responsabili della gestione del fine vita dei loro prodotti. In altre parole, non si tratta solo di vendere un prodotto, ma anche di farsi carico del suo smaltimento una volta che è diventato obsoleto. Questo approccio incentiva i produttori a progettare prodotti più durevoli, riparabili e riciclabili, promuovendo un’economia circolare più efficiente e sostenibile.
Infine, vorrei invitarvi a una riflessione personale: quante volte abbiamo pensato di cambiare un dispositivo elettronico solo perché è uscito un modello più nuovo, senza considerare se quello che abbiamo ancora funziona perfettamente? Forse dovremmo imparare a dare più valore a ciò che possediamo, riparare invece di sostituire e, quando proprio non possiamo farne a meno, smaltire correttamente i nostri vecchi dispositivi, contribuendo a proteggere l’ambiente e a costruire un futuro più sostenibile per tutti.








