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- Spesa militare nei Balcani occidentali supera il 2% del PIL nel 2025.
- Oltre il 20% del budget è per acquisto equipaggiamenti militari.
- Serbia esporta armi per 1,2 miliardi di euro nel 2021.
- Una fabbrica bosniaca produce 500.000 proiettili d'artiglieria all'anno.
- Serbia fornisce aiuti militari a Kyiv per 800 milioni di euro.
## I Balcani Occidentali da Consumatori a Protagonisti
Il panorama della sicurezza europea sta subendo una trasformazione radicale, con i Balcani occidentali che emergono come attori chiave. Tradizionalmente considerati una regione periferica, questi paesi stanno ora assumendo un ruolo proattivo nella difesa e nella sicurezza del continente. Questo cambiamento è guidato da un aumento significativo della spesa militare, dallo sviluppo di industrie della difesa locali competitive e da una crescente ambizione di contribuire attivamente alla sicurezza regionale.
## Spesa Militare in Crescita e Procurement Strategico
I Balcani occidentali stanno investendo massicciamente nella difesa. Nel 2025, la spesa media della regione supererà il 2% del PIL, con paesi come Serbia, Macedonia del Nord e Albania che si avvicinano o superano il 2,5%. Un dato significativo è che oltre il 20% di questi bilanci è destinato all’acquisto di equipaggiamenti, un indicatore chiave di una capacità militare credibile secondo gli standard NATO.
La Macedonia del Nord e il Montenegro hanno già acquistato significativi equipaggiamenti da nazioni membri dell’UE, inclusi elicotteri di fabbricazione italiana e francese e veicoli blindati di produzione tedesca. Malgrado le sue complicate alleanze geopolitiche, anche la Serbia ha scelto fornitori europei per sistemi radar, velivoli e apparati di difesa antiaerea. Questo orientamento verso fornitori UE non solo rafforza la base tecnologica e industriale della difesa europea, ma migliora anche l’interoperabilità tra le forze armate.
## L’Industria della Difesa Balcanica: Un Potenziale Inespresso
I Balcani occidentali vantano un’industria della difesa efficiente e con un notevole potenziale di crescita. Con più di 200 imprese, localizzate principalmente in Serbia e Bosnia-Erzegovina, la zona produce artiglieria, armi leggere e munizioni spesso a costi inferiori rispetto ai loro omologhi occidentali. Nel 2021, la sola Serbia ha registrato esportazioni militari per 1,2 miliardi di euro.
L’inizio della guerra in Ucraina ha ulteriormente stimolato la produzione e le esportazioni della regione. Una singola impresa in Bosnia-Erzegovina è in grado di fabbricare fino a 500.000 proiettili di artiglieria ogni anno, pari a un quarto del target che l’intera UE si è posta. Queste aziende, aderenti agli standard NATO, sono pronte a rispondere alle pressanti necessità di approvvigionamento dell’Europa, specialmente per sostenere l’Ucraina. Con investimenti mirati, l’UE potrebbe incrementare notevolmente questa capacità produttiva, garantendo una filiera logistica solida, vicina e conveniente economicamente.

## Contributo Operativo e Vantaggi Geografici Strategici
Oltre alla spesa e alla produzione, i Balcani occidentali contribuiscono attivamente alla sicurezza europea attraverso missioni operative. Impegno tangibile è stato profuso da paesi come Albania, Macedonia del Nord e Montenegro che hanno inviato all’Ucraina un assortimento di assetti militari, tra cui aeromobili ad ala rotante, mezzi corazzati e blindati. Anche la Serbia, pur mantenendo un profilo più basso, ha fornito aiuti significativi a Kyiv, con forniture di armi per oltre 800 milioni di euro transitate attraverso stati terzi fino alla metà del 2024.
Gli stati della regione prendono parte a numerose operazioni nell’ambito della Politica di Sicurezza e Difesa Comune (PSDC) dell’UE, incluse quelle in Africa e nel Mediterraneo. I loro contingenti, pur di modesta entità, sono altamente specializzati e dimostrano una crescente capacità di operare insieme alle forze dell’UE e della NATO.
La posizione geografica dei Balcani occidentali rappresenta un ulteriore vantaggio strategico. Trovandosi tra il Mediterraneo e l’Ucraina, rivestono un ruolo fondamentale per la logistica militare. Progetti infrastrutturali come il Corridoio 8, che collega l’Adriatico al Mar Nero, e strutture quali la base aerea NATO di Kuçovë, sono vitali per la mobilità militare in Europa. Nonostante ciò, gli investimenti dell’UE nella mobilità militare in questa area rimangono esigui, rendendo strategico colmare questa lacuna.
## Verso un’Integrazione Strategica: Un Imperativo per l’Autonomia Europea
Per sfruttare appieno il potenziale dei Balcani occidentali, l’UE deve considerarli partner nella difesa, non solo candidati all’allargamento. Includerli in iniziative di acquisto congiunto, facilitare la loro partecipazione ai meccanismi di finanziamento per la difesa europea e supportare le industrie locali con investimenti mirati porterebbe a risultati concreti. Tale integrazione accelererebbe anche l’allargamento politico dell’UE, allineando le esigenze strategiche e istituzionali.
Resta il fatto che, se l’UE non adotterà un piano ben definito e mirato per l’inclusione del settore della difesa di questi paesi, una porzione considerevole del loro valore aggiunto non verrà sfruttato pienamente. Il passaggio dei Balcani occidentali da consumatori a produttori di sicurezza è già in atto. Riconoscere e investire nelle capacità industriali e operative della regione non è più una scelta, ma una necessità impellente per la sicurezza e l’autonomia strategica dell’Europa.
### Un Futuro di Cooperazione: Costruire un’Architettura di Sicurezza Europea Più Forte
L’UE si trova ad affrontare sfide crescenti alla sua prontezza militare, dai limiti delle catene di approvvigionamento alle incertezze geopolitiche. I Balcani occidentali non offrono solo un rafforzamento, ma anche resilienza. Mentre l’Europa ridefinisce la sua posizione in materia di difesa, queste nazioni dovrebbero essere considerate attori attivi nella creazione di un’architettura di sicurezza europea più robusta, più indipendente e meglio preparata per il presente e il futuro contesto.