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- La carenza di 828mila lavoratori qualificati rappresenta il 51,9% della manodopera richiesta.
- Le PMI necessitano del 45,8% dei lavoratori con competenze green, rispetto al 35% delle imprese medio-grandi.
- Il Trentino-Alto Adige è la regione più colpita con una carenza del 64,6% di personale qualificato.
- Le PMI italiane hanno affrontato un incremento dei costi elettrici del 9,9% superiore alla media europea, con un costo aggiuntivo di 11,8 miliardi di euro.
- Il fabbisogno di competenze green nel settore privato e pubblico sarà tra i 2,2 e i 2,4 milioni di lavoratori tra il 2021 e il 2025.
Le piccole e medie imprese italiane stanno affrontando una crisi significativa nella ricerca di personale con competenze green. Secondo uno studio di Confartigianato, mancano oltre 828mila lavoratori qualificati in questo settore, pari al 51,9% della manodopera richiesta. Questo dato evidenzia una carenza che si fa sentire in modo più acuto tra le piccole imprese, che necessitano del 45,8% dei lavoratori con competenze green, rispetto al 35% delle imprese medio-grandi.
La difficoltà di reperimento di personale qualificato è particolarmente elevata nei settori delle costruzioni (62%), del manifatturiero (53,1%) e dei servizi (49,7%). A livello regionale, il Trentino-Alto Adige è la zona più colpita, con il 64,6% di personale introvabile, seguito da Friuli-Venezia Giulia (59,3%), Umbria (57,7%), Veneto (56,9%) e Liguria (56,2%).
Il Costo dell’Energia per le PMI Italiane
Il caro-energia rappresenta un ulteriore ostacolo per la competitività delle PMI italiane. Nei due anni tra il 2022 e il 2023, queste imprese hanno affrontato un incremento dei costi elettrici del 9,9% superiore rispetto alla media europea, traducendosi in un costo aggiuntivo di 11,8 miliardi di euro.
Con una tariffa elettrica media di 28,44 centesimi di euro per kWh, l’Italia si colloca tra le prime cinque nazioni dell’Unione Economica e Monetaria (UEM) in termini di prezzi più elevati.
Le regioni più colpite da questi costi aggiuntivi sono la Lombardia (2.354 milioni), seguita da Veneto (1.224 milioni), Emilia-Romagna (1.199 milioni), Piemonte (990 milioni) e Lazio (863 milioni). A livello provinciale, Roma guida la classifica con 596 milioni di euro di maggiori oneri, seguita da Milano (523 milioni) e Torino (430 milioni).
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Green Jobs: La Nuova Frontiera del Mercato del Lavoro
La crescente attenzione verso la sostenibilità ha portato a un aumento della domanda di green jobs, ovvero professioni legate alla tutela dell’ambiente e alla sostenibilità. Tra il 2019 e il 2023, la richiesta di queste professioni è cresciuta significativamente. I green jobs includono ruoli come l’Energy Manager, il Mobility Manager, il Manager della Sostenibilità, l’Ingegnere dei Materiali Green, l’Esperto in Smart City, il Green Marketing Manager, il Giurista Ambientale e lo Specialista in Contabilità Verde.
Queste professioni non solo contribuiscono alla sostenibilità ambientale, ma offrono anche brillanti opportunità di carriera. Secondo Unioncamere, tra il 2021 e il 2025, la necessità di competenze green nel settore privato e pubblico si aggirerà tra i 2,2 e i 2,4 milioni di lavoratori, rappresentando circa il 63% del fabbisogno complessivo per il quinquennio.
Conclusione: Verso un Futuro Sostenibile
La transizione verso un’economia verde non è solo una necessità ambientale, ma anche un’opportunità economica. Tuttavia, per realizzare questa transizione, è fondamentale colmare il gap di competenze green. Come sottolineato da Marco Granelli, presidente di Confartigianato, “non possiamo permetterci di lasciare scoperti centinaia di migliaia di posti di lavoro fondamentali per aumentare il tasso di occupazione e costruire il futuro green del Paese”.
In questo contesto, è essenziale promuovere nuove politiche formative che creino un legame più stretto tra scuola e imprese, preparando i giovani a entrare nel mondo del lavoro con le competenze necessarie per affrontare le sfide della sostenibilità.
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In un mondo sempre più orientato alla sostenibilità, è fondamentale che i consumatori siano consapevoli dell’importanza delle competenze green. La difesa dei consumatori passa anche attraverso la promozione di un mercato del lavoro che valorizzi queste competenze, garantendo opportunità di crescita professionale e contribuendo alla tutela dell’ambiente.
Un aspetto avanzato della difesa dei consumatori riguarda la necessità di politiche energetiche che riducano i costi per le imprese, rendendole più competitive a livello internazionale. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento e il sostegno alle energie rinnovabili sono passi cruciali in questa direzione.
Riflettendo su questi temi, emerge l’importanza di un approccio integrato che coinvolga istituzioni, imprese e cittadini in un percorso comune verso la sostenibilità. Solo attraverso la collaborazione e l’innovazione possiamo costruire un futuro più verde e prospero per tutti.