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- Regione Liguria investe 5 milioni di euro in economia circolare.
- Bando copre fino al 100% degli investimenti delle imprese.
- Progetto FISH2FARM riceve 50.000 euro per trasformare scarti ittici.
Un Hub per l’Economia Circolare Innovativa
La Regione Liguria si posiziona come un pioniere nell’adozione di modelli economici circolari, con un impegno finanziario significativo e iniziative progettuali innovative. L’obiettivo è trasformare gli scarti in risorse preziose, promuovendo uno sviluppo sostenibile e rigenerativo. Questo approccio non solo risponde alle crescenti esigenze ambientali, ma crea anche nuove opportunità economiche per le imprese locali.
Con un investimento di 5 milioni di euro, la Regione Liguria lancia la quinta edizione di un bando dedicato all’economia circolare, mirato a sostenere le micro, piccole e medie imprese (MPMI) nel passaggio da un modello lineare a uno circolare. Le precedenti edizioni hanno visto la presentazione di 95 domande, con un contributo complessivo richiesto di 13,48 milioni di euro, di cui 10,2 milioni già erogati. Questo dimostra un forte interesse e una crescente consapevolezza da parte delle imprese liguri verso pratiche più sostenibili.
Il bando, operativo dal 1 luglio al 30 ottobre 2025, offre agevolazioni che coprono fino al 100% degli investimenti, combinando finanziamenti a fondo perduto e agevolati. I progetti ammissibili devono avere un valore compreso tra 25.000 e 350.000 euro e riguardano sia interventi materiali, come la razionalizzazione dell’uso delle materie prime e la valorizzazione dei rifiuti, sia iniziative immateriali, come studi e servizi preparatori.
Progetto FISH2FARM: Un Esempio di Innovazione Circolare
Un esempio concreto di questo impegno è il progetto FISH2FARM, sviluppato dalla Cooperativa Armatori Motopescherecci di Santa Margherita Ligure. Selezionato tra i vincitori della prima Open Call del progetto europeo PRIMED, FISH2FARM si concentra sulla trasformazione degli scarti della pesca in biostimolanti per l’agricoltura. Questo non solo converte un costo di smaltimento in una risorsa, ma alimenta anche una nuova filiera sostenibile.
Il progetto, finanziato con 50.000 euro a fondo perduto, si basa sui risultati del progetto FiSH (2019-2023), che ha validato l’efficacia agronomica di un fertilizzante naturale ottenuto dalla fermentazione di scarti ittici. Grazie al supporto di Mectrotech, un’azienda specializzata in progettazione e prototipazione ad alta tecnologia, il processo produttivo sarà automatizzato e scalato, creando un modello replicabile in tutto il Mediterraneo.

- Ottima iniziativa! Finalmente la Liguria guarda al futuro......
- 5 milioni mi sembrano pochi rispetto alle reali necessità......
- E se invece di concentrarci solo sul riciclo ripensassimo la produzione? 🤔......
Sostegno Continuo all’Economia Circolare: La Seconda Finestra da 2,6 Milioni
La Regione Liguria ha inoltre lanciato la seconda edizione del bando “Economia Circolare”, con una dotazione di 2,6 milioni di euro. Questo bando supporta le imprese che investono nella razionalizzazione dell’uso delle materie prime e nella valorizzazione dei sottoprodotti, con un’incentivazione che copre fino all’80% dell’investimento (90% per le imprese dell’entroterra). L’obiettivo è promuovere la chiusura dei cicli produttivi, riducendo i rifiuti e trasformando gli scarti in risorse.
Il bando finanzia interventi che vanno dalla sostituzione di macchinari con attrezzature più efficienti all’ecodesign, passando per la riduzione degli imballaggi e la creazione di nuove linee produttive da scarti di prodotto. Sono ammissibili anche attività immateriali, come l’analisi del ciclo di vita del prodotto (LCA) e le azioni di comunicazione per sensibilizzare stakeholder e clienti.
Questo approccio lungimirante mira a preparare le imprese liguri ai nuovi requisiti europei, che diventeranno sempre più stringenti. Le aziende che adotteranno una strategia “più circolare” saranno in grado di competere meglio sul mercato, riducendo i rischi legati alla scarsità di risorse e ai costi di smaltimento.
Verso un Futuro Sostenibile: La Liguria Guida la Transizione
La Liguria si pone come un modello di riferimento per l’economia circolare, dimostrando che è possibile conciliare crescita economica, tutela dell’ambiente e creazione di valore condiviso. Le iniziative intraprese dalla Regione, insieme all’impegno delle imprese locali, stanno aprendo la strada a un futuro più sostenibile e rigenerativo.
L’attenzione alla sostenibilità non è solo una questione ambientale, ma anche una strategia economica vincente. Le imprese che investono in economia circolare possono ridurre i costi, aumentare l’efficienza e creare nuovi mercati. La Liguria, con il suo ecosistema innovativo e la sua posizione strategica nel Mediterraneo, ha tutte le carte in regola per diventare un hub di eccellenza per l’economia circolare.
Un Nuovo Rinascimento Industriale: La Circular Economy Come Motore di Crescita
L’impegno della Liguria verso l’economia circolare non è solo una risposta alle sfide ambientali, ma un vero e proprio motore di crescita economica e sociale. La trasformazione degli scarti in risorse, la promozione di filiere sostenibili e l’adozione di tecnologie innovative stanno creando un nuovo rinascimento industriale, in cui la sostenibilità è al centro del modello di sviluppo.
Questo approccio visionario non solo protegge l’ambiente, ma crea anche nuove opportunità di lavoro, stimola l’innovazione e rafforza la competitività delle imprese liguri. La Liguria, con la sua storia millenaria e la sua vocazione all’innovazione, si conferma come un territorio capace di reinventarsi e di affrontare le sfide del futuro con coraggio e determinazione.
Amici lettori, riflettiamo un attimo: quante volte abbiamo pensato a cosa succede ai nostri rifiuti dopo che li buttiamo? L’economia circolare ci insegna che nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma. E se quel vecchio smartphone che giace in un cassetto potesse diventare la materia prima per un nuovo prodotto? Questo è il potere della circular economy, un cambio di paradigma che ci invita a ripensare il nostro modo di consumare e produrre.
Approfondiamo ulteriormente: la Life Cycle Assessment (LCA), menzionata nell’articolo, è uno strumento fondamentale per valutare l’impatto ambientale di un prodotto o servizio durante tutto il suo ciclo di vita. Ma perché è così importante? Perché ci permette di identificare i punti critici e di intervenire per ridurre l’impatto ambientale, ad esempio scegliendo materiali più sostenibili, ottimizzando i processi produttivi o prolungando la vita utile del prodotto. La LCA non è solo un obbligo normativo, ma un’opportunità per le imprese di migliorare la propria performance ambientale e di comunicare in modo trasparente i propri risultati ai consumatori.
E voi, cosa ne pensate? Siete pronti a diventare consumatori più consapevoli e a sostenere le imprese che investono in economia circolare? Il futuro del nostro pianeta dipende anche dalle nostre scelte quotidiane.